Intervista a Mauro Valentini

Ciccio e Tore. Il mistero di Gravina è un libro che racconta un caso cui spesso si dimentica, quello di Garofano Francesco detto Ciccio, 13 anni, e Salvatore Pappalardi detto Tore, di due anni più piccolo, scomparsi il 5 giugno 2006 dal centro di Gravina, borgo pugliese dell’alta Murgia. I due fratellini erano usciti nel pomeriggio per giocare con gli amici. Per lungo tempo il destino dei due ragazzi rimane un mistero destinato a non trovare soluzione, ma un anno e mezzo dopo, nel novembre del 2007, arriva il colpo di scena: viene arrestato Filippo, il padre dei due ragazzi. Tutto sembra essere risolto, ma non è così bisognerebbe sempre a andare oltre l’indagine e pensare a quello che si fa. Gli autori Mauro Valentini Luciano Garofano ripercorrono la storia di questa clamorosa vicenda umana e giudiziaria, attraverso i documenti dell’attività investigativa e avvalendosi anche della narrazione di Filippo, vittima innanzitutto come padre e poi protagonista di uno dei più clamorosi errori giudiziari. All’interno del libro sono contenuti documenti inediti e ricostruzioni precise che aprono a nuovi scenari d’inchiesta. Un libro che consiglio di leggere perché racconta due fratellini, di un caso di cui spesso non si aprla.

Come è nata l’idea di scrivere questo libri sui fratelli  Ciccio e Tore?
Questo libro nasce da una chiacchierata e confronto con il generale Luciano Garofano, a cui mi lega amicizia e stima per il lavoro che da sempre svolge per la ricerca della verità. E con lui, che è il perito forense del papà di Ciccio e Tore, abbiamo deciso di raccontare questo clamoroso errore giudiziario dall’inizio, e restituire una verità storica che potrebbe esser utile non solo alla narrazione ma anche a una possibile riapertura delle indagini abbandonate colpevolmente troppo presto.

Cosa pensa su quanto è accaduto?
Io penso che Ciccio e Tore siano caduti quel pomeriggio a causa di un gioco o di una sciocca prova di coraggio, accaduta, siamo certi, davanti a diversi testimoni forse coetanei forse più grandi, che una volta assistito alla tragedia sono scappati lasciando i loro due amichetti agonizzare sotto quella maledetta cisterna per ore e ore. Condannandoli alla morte e al silenzio.

Ancora ci sono delle indagini investigative, si arriverà alla conclusione?
Le indagini sono ferme. Il procedimento però si potrebbe riaprire non tanto per punire colpevoli che ormai dopo tanti anni non sarebbero neanche processabili, quanto per restituire la verità a chi ha voluto bene a Ciccio e Tore e ne soffre ancora la mancanza e il silenzio, diciamo anche l’omertà di chi sa e non parla.

I tuoi libri sempre hanno come tema fatti di cronaca spesso lasciati da una parte, ti dobbiamo perchè si continua a parlarne, perchè questa scelta?
Io credo di esser un narratore (qui coadiuvato dalla bellissima penna di Luciano Garofano) prestato alla cronaca nera. Credo moltissimo nel potere salvifico del racconto e credo che narrare con rispetto ma anche con coraggio alcune terribili ingiustizie possa far riflettere l’opinione pubblica su alcune falle del nostro sistema giuridico e restituire quella dignita perduta alle vittime e agli innocenti, come Filippo Pappalardi, padre di Ciccio e Tore ingiustamente accusato di omicidio all’epoca e salvo dal carcere solo per un fortuito ritrovamento dei corpi dei figli.

Prossimi progetti?
Oscillo tentato da un nuovo romanzo di ampio respiro e un’altra storia di cronaca mai risolta … alla fine farò forse come ho fatto nel 2022: scriverò entrambi.

Claudia Crocchianti

Giornalista pubblicista e scrittrice