Intervista a Liliana Zecchinato

In quest’intervista la scrittrice Liliana Zecchinato e il suo libro “La vittoria del cuore”. Un libro non facile che racconta un pezzo di vita doloroso.

Un libro duro, ma che fa capire che la questione degli affidamenti non è facile da affrontare e che fa capire che dietro questi si nasconde qualcosa. Come è nata l’idea di scrivere questo libro.
Direi un libro tutt’altro che semplice perchè, essendo autobiografico mi ha costretta a ripercorrere tutti i momenti dolorosi, dove il terrore che la mia famiglia venisse distrutta non mi permetteva nemmeno di dormire. Dietro gli affidi, in Italia, ormai non è più un segreto, si nasconde quella parte di sistema corrotta e disposta ad ogni barbaria pur di guadagnare. Nomino sempre Bibbiano perchè è un’icona, ma la verità è che questo sistema arriva con i suoi tentacoli indistintamente in ogni zona e realtà. Da nove anni mi occupo di questa piaga e posso dire che nessuno può asserire di essere intoccabile, perchè colpiscono allo stesso modo disoccupati, stranieri, famiglie con un reddito alto e persino figli di avvocati.

L’idea è nata per un duplice scopo. Innanzitutto divulgare ai cittadini quanto stia accadendo sotto i loro occhi e metterli in guardia, secondariamente, ma non per importanza, aiutare quelle famiglie che stanno disperatamente lottando per riprendersi i propri figli. Il libro offre diversi spunti di riflessione e consigli per provare a uscire da queste sabbie mobili.

Chi è Lara, tre aggettivi per descriverla?
Lara, nome fittizio di mia figlia, la posso suddividere in due persone. Prima, la ragazzina spensierata e fiduciosa nel mondo, convinta che le persone siano buone come il suo animo. E poi, la ragazza terrorizzata, rassegnata per molti versi a perdere il bene più prezioso, sua figlia, e di conseguenza una giovane donna con segni indelebili nell’anima e cicatrici profonde. In parte ha superato questo, ma nel profondo dei suoi occhi si vede la disillusione e la tristezza. Mi chiede tre aggettivi e io glieli scrivo. Lara è diffidente, fragile e forte nello stesso momento.

La famiglia è il porto sicuro e in questo caso è stata molto forte, dove nasce questa forza?
La forza della famiglia, a quanto ho visto, non è innata. Penso che derivi dal carattere guerrigliero dei suoi componenti, perché sono certa che qualunque genitore ami immensamente i propri figli, ma non tutti riescono a trovare la grinta necessaria per ribellarsi alle ingiustizie, soprattutto se le ingiustizie sono istituzionali. Io caratterialmente sono una che non si arrende e piuttosto mi spezzo ma non mi piego. Tutte le famiglie hanno la forza dell’amore, ma non tutte le persone sanno affrontare ostacoli così difficili. Ecco perché è importante che sappiano che ce la si può fare in molti casi.

Quando nasce la sua passione per la scrittura?
Posso dire che la passione per la scrittura è nata già dalle scuole elementari. Ho sempre utilizzato “la penna” per far vivere personaggi e le storie che mi vengono in mente. E’ il mio modo per dare sfogo ad una fantasia esasperata. Il secondo libro è un giallo e la mia intenzione sarebbe stata quella di proseguire come giallista, ma poi ho pensato che parlare di temi sociali, forse, potrebbe aiutare qualcuno. Questo è solo il mio terzo libro, perchè nel corso della vita ho dovuto interrompermi per lunghi periodi, ma nel mio piccolo ho ricevuto parecchi riconoscimenti come un terzo premio ad un concorso letterario e sono arrivata finalista in molti altri.


Come sta rispondendo il pubblico di lettori e lettrici?
Posso dire di aver ricevuto delle bellissime recensioni sia da lettori che da giornalisti impegnati anche nel sociale ed esperti nel settore. La risposta, purtroppo, e questo mi rattrista, è minore tra chi vive attualmente il problema. Il motivo non lo so, probabilmente una sorta di diffidenza creata da ciò che stanno vivendo. Questa è una cosa che mi da tristezza perchè già dalle prime pagine avevo pensato che dovessero essere proprio loro i veri destinatari di questa testimonianza per trovare sollievo e magari suggerimenti interessanti.

Prossimi progetti?
Attualmente sto lavorando ad un nuovo romanzo sul tema del narcisismo patologico. Tema per me interessantissimo, perché mi dà la possibilità, in alcuni tratti, di usare la mia vena da giallista. Sto partecipando a diversi concorsi con racconti brevi e prossimamente non è escluso che mi occupi della realtà carceraria.

Maria Ausilia Gulino

Teacher – Journalist