Ritmo binario – Maria Franze’

Per potermi approcciare al mondo poetico racchiuso nei versi di questa silloge, devo specificare che la poesia è, di per sé, un privilegiato organismo che si presta ad essere riprodotto dai poeti sottoforma di pennellate decise o meno, di colori caldi o freddi, di tinte rustiche o gessate. La poesia nel mondo moderno, vuotato da ogni metafora o sfumatura, resiste e perdura incontrando molta fatica per rimanere a galla. A volte la si sente chiamare aiuto, ma nel più dei casi viene lasciata a soffrire. Ma la poesia è forte, come forte è stata, è e sarà la sua eco.

Esplicato quanto di sopra, apro la mia analisi facendo tappa sull’autrice che, anche alle prese con la scrittura poetica, dimostra capacità scritturali che farebbero impallidire molti. I suoi versi non temono confronti perché sono già da sé un confronto, il confronto: Maria Franzé, che alle prese con la sua prima prova poetica, dimostra tatto e sensibilità. Queste sono le doti essenziali per approcciarsi alla poesia, ma alla scrittura in generale.

Ritmo binario ci accoglie tra le pagine della sua casa con un inno alla vita, che si trasforma in pianto stanco e lento, per ritornare, subito dopo, ad essere cavaliere valoroso del tempo andato “Festanti come in un rapporto di marcia di gioia, festante … Iniziamo pianissimo continuiamo mezzo piano, mezzo forte, forte, fortissimo … Si dissolve tutto nella melodica divagazione della coda per tornare al Tempo primo …”. E si arriva, coccolati da un vortice caldo e freddo, ad amare e scansare il passato “Passato, torno ritorno vado rivado fuggo e scompaio”, quasi come a volersi innamorare ancora di ciò che è stato, che mai più tornerà. L’autrice è consapevole di ciò che ha perso, ma irrazionale all’incedere della vita tende a tenere ancorate a sé le immagini dei volti del passato. In questo modo regala ai suoi lettori intense liriche simili a ballad del pop romantico. Ci strappa una lacrima quando lascia  libera l’anima di ripercorrere il tempo a suo modo “… Sei nell’Olimpo e nella magia del mio sogno più grande e più vero”.

 Le liriche che compongono l’intera silloge sono sovrabbondanti di mistero e così “Voglio essere felice! Chiedo ai tentacoli misteriosi della notte …” diventa senso e controsenso perché la notte che, per antonomasia è infelicità, in questo caso ci viene donata come una forza, la forza che può aiutare la rinascita dello spirito e del corpo. Ed ecco che “Nella pigra e assolata giornata di un’estate sognata … Inizia il viaggio nuovo in una notte blindata di stelle”, diventa bibbia poetica per le ali dei sentimenti.

   Il fuoco vivo che scalda Ritmo binario è dato proprio dalla somma dei sentimenti, che spesso sono in contrasto con la realtà. Un senso di inadeguatezza ci impone di scavare più nel profondo, perché è solo nella profondità del terreno che i fiori trovano il giusto e gustoso nutrimento per dare il massimo della brillantezza ai propri petali. Tra queste pagine, generose d’ogni sapore, si respira casa, infanzia “Il sapore aspro e dolce del pomeriggio fragole …”. L’incedere della lettura ci porta dritti nelle braccia di un circolo vizioso che ci conduce a tirare dritto, a lasciare che la vista scorra veloce sulle righe: si ha desiderio di conoscere l’autrice attraverso il suo passo leggero di ballerina classica, che volteggia nell’aria tenendosi sottobraccio con il suo universo interiore: la palla d’oro del senso della vita è lucida, brillante, consapevole, matura a tal punto da lasciare ai ricordi la possibilità di congedarsi dalla realtà divenendo quasi eterei “Eri la foto in bianco e nero appesa a una nuvola”. È qui che si ha la sensazione ci sia il bisogno di cambiare marcia, puntando al futuro anche se doloroso, pur di rinascere “Partire partire partire motivi primordiali per fuggire da ruvidi rumori … E con passi scalpitanti arrivando sulla luna nessun recinto ma distese seppiate di libertà”. Si apre un nuovo capitolo, volto alla bellezza dell’essere, nonostante tutto. Si è vivi. Siamo vivi. E viva si sente l’autrice quando ama anche se soffre: immaginarla alle prese con la penna, seduta a prendere il caffè in compagnia dei suoi amici sentimenti, è l’immagine che gli appassionati di lettura poetica avranno negli occhi standola a leggere.

 “Quell’arrivederci somigliante a un addio «ci incontreremo» dov’è?”, con questa frase struggente che sacrifica anche la stessa autrice quando si scopre vittima spettatrice sull’altare sacrificale della morte, mi permetto di aggiungere che Ritmo binario è la raccolta poetica da leggere in compagnia delle anime gemelle che, anche se distanti in un puntino sperduto nell’universo, ci ascoltano generando bene. Perché se è vero che il bene ne genera altro, l’amore ha ancora un posto valido nel mondo che in vita ci ha dato tutto.

Ritmo binario
Maria Franze’
Amarganta, 2023
Pagine 148
Prezzo € 13,52

Gregorio Febbo

Scrittore, poeta, compositore, sceneggiatore, attore.