Anne Korkeakivi: il successo che parte dagli Usa

Anne Korkeakivi è una scrittrice nata a New York, che ha vissuto tanti anni in Francia, il cui romanzo, edito dalla Garzanti, «è stato acclamato dalla stampa e dai lettori come l’esordio dell’anno». Infatti, Quando eravamo foglie nel vento presenta una scrittura elegante con una trama intrigante e avvincente che «Illumina la scena letteraria internazionale di una nuova luce», apprendiamo dal The New York Times. Abbiamo avuto il piacere di conoscerla, condividendo la sua passione per la scrittura e fornendoci qualche notizia in più sul suo fortunato libro.

Com’è nata l’idea di scrivere il romanzo?
Il romanzo è nato da una domanda. Era il 2006 e vivevo a Strasburgo, capoluogo dell’Alsazia, in Francia. Salvo per la guerra in Iraq, le notizie piú prevalenti erano su scandali politici in America e in Francia, riguardo a questioni sulla privacy e segreti rivelati. Durante una passeggiata nell’elegante Rue de Varenne a Parigi (dove risiede il Primo Ministro Francese), pensai: Cosa succederebbe se il coniuge di un’importante figura politica tenesse un segreto sconvolgente? Quali potrebbero essere le ripercussioni se venisse a galla? Le questioni sulla privacy e sulla responsabilità nei tempi in cui viviamo mi interessano molto.
La storia ha iniziato ad evolversi da lì. Anziché una coppia di politici ho puntato sul coniuge di un diplomatico, così da poter esplorare questioni di diplomazia e la vita da espatriato post 11 settembre, una situazione che mi è molto familiare, da americana risiedente all’estero. Ho tenuto Rue de Varenne, perché la strada era perfetta per la storia, oltre che a fornirmi una ragione per incorporare nel libro i magnifici giardini del Musée Rodin, un luogo che adoro.

Qualcosa in più su questo libro?
Il romanzo intreccia identità e significati: il passato, essere genitore, il matrimonio, la vita e la cittadinanza globale, il terrorismo, il pregiudizio, la responsabilità, la vita privata e quella pubblica, la passione e la speranza… Questa è una frase che racchiude molto sulla storia: «She’d buried the pivotal choice of her life, like the city of Troy, under layers and layers of sediment, even as she carried the remembrance of it with her every minute».

Quando ha iniziato a scrivere?
Da piccola, a New York, ancora prima di saper utilizzare una penna, già inventavo piccole storie. A sette anni, avendo imparato a scrivere, completai la mia prima collezione di poesie. A sedici anni, il mio primo spettacolo. Dopo essermi laureata in Lettere e con un master in Letteratura contemporanea e in Letteratura inglese e comparata ho lavorato per anni come giornalista, perlopiù scrivendo articoli di cultura o viaggio. Quando riuscivo a ritagliarmi del tempo dal lavoro o dall’essere mamma, scrivevo brevi racconti, che hanno poi cominciato ad essere pubblicati. Ho poi scritto e venduto il mio primo romanzo. Si potrebbe dire che in un modo o in un altro, ho sempre scritto.

I suoi scrittori preferiti?
Ammiro e amo scrittori attraverso tempo e stili, da Omero a Ha Jin. Ci sono opere di autori defunti che ho riletto più volte, e libri di autori contemporanei a cui mi sono velocemente appassionata. Non potrei scegliere un mio singolo autore preferito.

La risposta del pubblico?
Quando eravamo foglie nel vento ha avuto la fortuna di trovare molti lettori, e in diversi paesi. La corrispondenza mi arriva per lo più tramite il mio sito web, dove lettori e lettrici condividono con me il significato che il romanzo racchiude per loro, o quanto gli è piaciuto lo stile letterario, o ancora, il relazionarsi con il complesso personaggio centrale, o per informarsi su cosa scriverò poi… Ognuno di questi messaggi è per me come un grande mazzo di fiori.

Claudia Crocchianti

Giornalista pubblicista e scrittrice