La morte ha l’oro in bocca – Nicola Rocca

Prende spunto da un proverbio La morte ha l’oro in bocca, il nuovo romanzo di Nicola Rocca, pubblicato in formato digitale dallo stesso autore nel novembre 2015 e reperibile su Amazon. Trattandosi di un thriller, “il mattino” è stato sapientemente sostituito con “la morte”, che in effetti rappresenta il filo conduttore dal quale si dipana tutta la storia.

Una lunga scia di sangue “sconquassa” la città di Milano e porta ad una vicenda delittuosa, vecchia di anni, che sembrava ormai dimenticata. Ma il male non dimentica, ed è sempre in agguato. Anzi, continua a covare odio e desiderio di vendetta. Allora attende e pianifica. Finché, al momento più opportuno, quando nessuno se lo aspetta, agisce ed infligge il suo castigo.

Molti sono i personaggi che intrecciano le loro vite in questo romanzo, ma solo uno è un killer spietato che riesce a prendersi gioco delle forze dell’ordine e ad agire nell’ombra, del tutto indisturbato.
La storia ha inizio col ritrovamento del corpo di un cinquantenne, ucciso nel suo appartamento. La posizione del morto è singolare: entrambe le mani sono poste sul cuore, e al collo è annodata una cravatta dorata in modo ordinato, quasi fosse stato ricomposto per assolvere a qualche formalità.

Ad indagare sul caso è il commissario Walker – il Camminatore -, che in un primo momento pensa ad un delitto a scopo passionale, frutto di un matrimonio ormai da anni naufragato. Ma presto i morti diventano due, uccisi con le stesse modalità. Il fatto di trovare nella bocca del cadavere una piastrina d’oro con incisi degli strani simboli, fuga ogni dubbio: c’è in giro un serial killer che deve essere fermato al più presto.

Il “Killer della Cravatta”, così come viene chiamato, sembra imprendibile, e nei giorni seguenti continua a mietere vittime. Walker brancola nel buio, fino a quando una telefonata si rivela propizia per metterlo sulla giusta strada, anche se questo vuol dire trovarsi di fronte ad una dolorosa verità che forse prima non ha voluto vedere.

Spesso le cose sono più semplici di quanto si pensi e, attraverso le loro incongruenze, offrono una soluzione che è sempre stata sotto gli occhi di tutti.
Rispetto agli esordi, l’autore ha compiuto passi da gigante dal punto di vista della credibilità della storia e per il fatto di non avere indugiato su descrizioni inutili. Come egli stesso afferma nei ringraziamenti, dietro all’opera ci sono studi attraverso i quali è riuscito ad approfondire varie tematiche. Ha saputo cioè realizzare un ottimo “lavoro di squadra”, accettando consigli da parte di persone competenti. Perché se non si è un medico legale o un poliziotto, scrivere un thriller è sempre molto difficile.

Reputo che Nicola Rocca sia davvero formidabile nei flash back di cui sono intrise le sue storie, e quando si mette nei panni dell’assassino, descrivendone le mosse; o ancora della vittima che esterna tutto il suo terrore e il suo dolore nel momento in cui muore. Poiché uno scrittore ama sperimentare e oltrepassare sempre i propri limiti, sarebbe davvero meraviglioso se egli riuscisse a trasmettere quel pathos che tiene inchiodato il lettore alla pagina, anche nei frangenti in cui narra la storia. Potrebbe così diventare una buona risposta italiana a scrittori di thriller stranieri, quali ad esempio Michael Connelly o Jo Nesbo. Autori che hanno saputo fare della semplicità e anche di una certa capacità di sintesi, la loro arma vincente per arrivare al successo.

 

La morte ha l’oro in bocca
Nicola Rocca
2015
Prezzo di copertina € 3,49

Cristina Biolcati

articolista, scrittrice e poetessa