La Tigre e l’Acrobata – Susanna Tamaro

Ha le note di una favola dolcissima, l’ultimo lavoro letterario di Susanna Tamaro. La Tigre e l’Acrobata (La Nave di Teseo, settembre 2016) narra il duro percorso di formazione di Piccola Tigre, un animale nato nella taiga, con la particolarità di essere molto curioso. In natura, la tigre non conosce nemici se non l’uomo, e spesso viene utilizzata come simbolo di forza. Il fatto che, in questa storia, abbia sete di conoscenza, sintetizza in sé molte virtù, fra quali la volontà di volersi continuamente migliorare.
La Tigre e l’Acrobata racconta la storia di una tigre che, per tutta la vita, è alla ricerca della sua strada. Interrogandosi continuamente sulle cose, ella non ci sta ad intraprendere passivamente la via che è stata tracciata per lei, così come hanno fatto la madre ed il fratello. La domanda che più spesso si pone, che diventa per lei come un mantra, è: «Sono stata fedele al mio compito?». In sintesi, è riuscita a mantenere fede all’indole della tigre, oppure nel suo girovagare verso Oriente – in cerca del Sole, in realtà inavvicinabile – è andata al di là di ogni aspettativa?

In questa storia, affollata di personaggi e dove l’animale finirà anche a lavorare in un circo, vittima della noia, emerge forte e prepotente l’idea che esista comunque un destino ineluttabile. Nonostante la madre, preoccupata per lei, e un uomo-sciamano, dai poteri rinnegati, si siano sacrificati per salvarle la vita, Piccola Tigre non ha beneficiato di nulla. Ha preferito seguire un suo filo immaginario, eludendo anche la ferocia tipica della tigre quando caccia, in virtù di sentimenti più nobili. Talvolta concedendo la grazia ad alcuni animali che le sono apparsi in difficoltà; altre pagando con la stessa libertà le sue esitazioni. Ma sempre tutto a suo modo.

La malizia – e per questo il libro è stato definito come una favola morale – giunge solo con l’età e con l’esperienza. La cattiveria dell’uomo è difficile da circoscrivere. Così come, crescendo, non si dovrebbe mai scordare la propria innocenza, ritrovando quella parte ancora pura, che sa parlare agli animali. Alla tigre rimane il rimorso di non aver salvato la vita all’uomo che, per lungo tempo, l’ha accolta nella sua capanna, insegnandole tante cose. Ma errare è di questo mondo, e ci accomuna tutti. Questo Piccola Tigre lo capisce soltanto da vecchia.
L’antropomorfismo, che Susanna Tamaro dona alla figura della tigre, è davvero commovente. In lei vige la dignità di un animale che fino all’ultimo combatte fiero, senza mai provare pietà per se stesso.
L’uomo si arrabatta per tutta la sua esistenza in un mondo difficile, dove violenza e disagi regnano sovrani, e non si rende conto che invece non è altro che di passaggio. Esiste una vita parallela, dove non ci sono più affanni, che accoglierà il nostro essere errabondo, per darci tutte le risposte. Una promessa che avvolge come in un abbraccio, e che si può leggere fra le righe. Un senso di protezione che solleva il morale e fa sperare che non tutto sia perduto.

 

La Tigre e l’Acrobata
Susanna Tamaro
La nave di Teseo, 2016
Pagine: 150
Prezzo di copertina € 16,50

 

Cristina Biolcati

articolista, scrittrice e poetessa