Eliano Cau: la scrittura come traccia dell’anima

In quest’intervista lo scrittore Eliano Cau parla del suo libro e della sua passione per la scrittura tra storia e invenzione, vita reale e sogno poetico. Tenace, costante, appassionato: così si descrive.

Il suo romanzo Son luce e ombra ha un titolo molto significativo, come è nata l’idea di scriverlo?
Da sempre mi attira la complessità dell’animo umano. Studiando un poeta sardo del ‘700 ho avuto modo di imbattermi in versi così elevati e significativi che mi è venuta l’idea di farne un romanzo. Una storia di luce e d’ombra, appunto, rimarcante le oppositive pulsioni degli uomini, i conflitti interiori che spesso li dilaniano.

Chi sono i gesuiti protagonisti?
Sono due personaggi storici impegnati in una incresciosa e ardua missione popolare nel cuore della Sardegna del XVIII secolo. Lo studio della loro opera ha costituito il primo nucleo di condensazione del romanzo. Storia e invenzione, vita reale e sogno poetico.

Una frase del libro a cui è più legato?
«Tormenti dell’anima, e soli, e lune, e onde di giubilo ardente…»

Tre aggettivi per descriversi?
Tenace, costante, appassionato.

Cosa rappresenta la scrittura per lei?
Lo strumento in virtù del quale cerco di lasciare nel mondo una traccia della mia anima.

 

Claudia Crocchianti

Giornalista pubblicista e scrittrice