Kambo e Iboga – Giovanni Lattanzi

In un mondo dove siamo insicuri, e dove ci ammaliamo spesso, urge la necessità di chiederci cosa non va, per quale motivo rispetto al passato abbiamo perso la cognizione del fatto che anima e corpo vadano di pari passo. Eppure mentre un tempo, quando all’uomo mancavano diversi beni anche di prima necessità la gente era più serena e consapevole, oggi, immersi nel consumismo siamo diventati deboli, incapaci di controllare le forze che governano il nostro corpo. C’è un rimedio a tutto questo?

Qualcuno afferma di sì. Giovanni Lattanzi, romano, laureato in Religioni e Filosofie dell’India e dell’Estremo Oriente si è specializzato in meditazione Zen in Francia, in una comunità buddista. Pittore e poeta vive ad Amsterdam ed è ritenuto il primo sciamano europeo di questo secolo.
I poeti, e gli artisti in genere, si sa, hanno una propensione empatica verso il prossimo, più sensibile rispetto ad altri, e Lattanzi ha deciso di dedicare la sua vita allo studio della medicina sciamanica per guarire anzi tutto i blocchi interiori, causa principale di malattie e morte.
Il suo libro Kambo e Iboga. Medicine sciamaniche in sinergia, edito da Bibliosofica lo scorso novembre 2016, racconta di questa nuova esperienza intrapresa da ormai dieci anni, e riporta esperienze pratiche di guarigione sin dai tempi dei Toltechi e delle popolazioni amazzoniche.

«Lavorare in maniera sinergica con il Kambo e l’Iboga ci permette di riconoscere quali siano le convinzioni di base con le quali ci identifichiamo. Potremmo essere cresciuti in una famiglia dove è presente la paura e conservare quella paura dentro di noi lasciando che controlli la nostra vita. La paura diventa allora il nemico da cui l’ego tenta di difendersi.»

Il Kambo rimanda a una secrezione di un animale, l’Iboga a una corteccia di una pianta: entrambi usati in sinergia possono avere un alto potere guaritore. Il primo agisce fisicamente, il secondo nella psiche. Ma dietro a entrambi c’è un importante rituale, di tradizione millenaria.
Il libro intende spiegare in che modo essi si possono somministrare, come è possibile veramente guarire e per quale motivo quello che in epoca passata era di abituale uso è stato sostituito dai farmaci di natura sintetica, frutto dell’epoca industriale. Che poi, ogni farmaco contiene sempre ingredienti di origine naturale, dunque perché non risalire direttamente alla fonte?
Il testo, che si compone di quasi 400 pagine, affronta innumerevoli temi riguardanti anche aspetti caratteriali in cui è possibile rispecchiarsi. Parla di negatività, di quanto il pensiero negativo possa diventare un veleno per la nostra salute ecc. E racconta episodi accaduti all’autore, dunque è più vicino alla realtà di quanto si possa immaginare:

«La vita non è in quello che è successo o in quello che succederà. La vita non è quello che succede nella mente. La mia mente tornava quasi ossessivamente ad eventi accaduti nel passato. Non potevo negare che questa proliferazione di pensieri negativi stava danneggiando la mia vita, minando la mia gioia di essere vivo».

Lattanzi per primo ha usato l’Iboga, e si è reso conto che determinati avvenimenti della sua vita, presenti nel suo inconscio e trasferitisi nel suo corpo materiale, si sono presentati come eredità di eventi passati, appartenenti addirittura ai suoi avi. Scoperte che hanno dell’incredibile, che però hanno dato la possibilità di eliminare per sempre i suoi blocchi interiori. E così, partendo da se stesso ha voluto intraprendere un cammino per risolvere i problemi del prossimo. Con la condivisione è riuscito a realizzare il suo percorso di vita, ricevendo gratificazione utile per poter andare avanti e proseguire questo cammino che nonostante tutto richiede ogni giorno forza, studio assiduo e amore per la vita.

 

Kambo e Iboga. Medicine sciamaniche in sinergia
Giovanni Lattanzi
Bibliosofica, novembre 2016
Pagine 380
Brossura € 20,00

 

Maria Ausilia Gulino

Teacher – Journalist