Le parole accanto – Michela Zanarella

Le parole accanto di Michela Zanarella, poetessa di origine padovana ma romana d’adozione, rappresenta un ponte fra il passato che si materializza ad ogni passo, ed il suo presente di donna che proprio da quelle radici si è potuto costruire. Sono liriche che rievocano un percorso e giungono a maturazione, sebbene mantengano una propria traccia che le rende riconoscibili e, allo stesso tempo, molto personali. Il “marchio di fabbrica”, caratteristica di un autore ormai affermato nel suo protendere ad una realtà che si snoda fra i versi, permette infatti di creare un clima di confidenza, quasi se fra scrittore e lettore vi fosse ormai un rapporto consolidato. È l’impressione che si ha leggendo i versi di Michela Zanarella, qui giunta al suo ipotetico “ritorno a casa”.

Le parole accanto, che poi sono quelle che la poetessa sempre riserva ai suoi affetti, visto che fanno parte del suo vissuto e fortemente ad esso s’intrecciano, sono raccolte in un volume di piccole dimensioni, particolarmente adatto a questo genere letterario, pubblicato nel febbraio 2017 dalla casa editrice Interno Poesia. Al passo coi tempi, l’opera è stata realizzata tramite una campagna di crowdfunding, ovvero un processo di finanziamento collettivo al quale hanno risposto davvero in tanti. La prefazione è di Dante Maffia; la postfazione di Antonio Caponnetto.

Potremmo dividere il libro in due parti. La prima, di 34 liriche, è quella “intima”, in cui la poetessa parla della nostalgia, sottilmente velata, per la sua terra natale ch’ella ha dovuto lasciare per trasferirsi a lavorare altrove. Come sempre capita, ad un poeta ma più in generale ad un figlio, la gratitudine sottesa per avere iniziato una nuova vita cede il passo ad un ineluttabile senso di colpa, riscattato dal ricordo, che unisce passato e presente come fossero un’estensione.
Quella terra, il Veneto, invasa da campi di grano sotto un cielo cangiante ma mai troppo azzurro, all’apparenza piatta e celata spesso dalla bruma, l’ha nutrita e l’ha cresciuta.

«Con lo sguardo ancorato
ai tralci del destino
non rinuncio alle ruvidità di polvere
e al silenzio di una terra che muta
sotto il passo scaltro del tempo.»
(da
La strada di casa)

Una distanza “fisica” che si dilegua con la forza del pensiero; radici che ancorano al suolo e sono ben presenti e consapevoli, sebbene talvolta la poetessa possa anche parlare di cieli e di nuvole, di lucciole e di notti fra i campi. Di una bambina che ora è cresciuta, ma che sempre cita le sue origini. Che è partita, per poter ritrovare il piacere di fare ritorno. Un “nuovo” che si fonde al “vecchio”, e insieme scoprono una nuova linfa vitale.

«Così la accarezzo la vita
come una polvere da non buttare
come una virgola da non spostare
e mi regalo un respiro dopo l’altro
stanze a colori nell’arcobaleno tra le altezze
guardando i contrasti del tempo
in bilico tra un addio al sole e un’aurora
da completare.»
(da
La vita la inseguo)

La seconda parte vede 14 poesie dedicate a quei “grandi” che alla poetessa hanno fornito una formazione. Poeti amati, del calibro di Pier Paolo Pasolini; Alda Merini; Mario Luzi; ma anche  poeti “maledetti” quali Paul Verlaine e Charles Baudelaire. Non mancano neppure Giacomo Leopardi e Elsa Morante, per citarne alcuni, quasi a significare che l’essenza di un poeta è l’insieme di tante cose. Egli si forma da tutto quel che ha vissuto e che ha letto. Da quello che più lo ha influenzato; mentre le emozioni, nel caso di Michela Zanarella, dalla notte dei tempi creavano comunanza passando per quella “pelle” che sempre viene citata: membrana attraverso cui ella filtra tutta l’esistenza.

«Se ascolto la pelle
vedo lembi di fiume
e ad un palmo la mia origine.»
(da
Dove la Brenta)

 

Le parole accanto
Michela Zanarella
Interno Poesia, febbraio 2017
Pagine: 80
Prezzo: € 10,00

 

Cristina Biolcati

articolista, scrittrice e poetessa