A noi donne basta uno sguardo – Christine von Borries

Siamo a Firenze e l’associazione Arcobaleno, coi fondi del comune, accoglie in una villa ristrutturata gli extracomunitari il tempo necessario a ottenere il permesso di soggiorno e cercarsi un lavoro. Dietro a quel che pare un progetto filantropico, in realtà, si nasconde una bieca speculazione, volta a guadagnare sullo sfruttamento della prostituzione e il commercio di neonati, per giungere all’illecito traffico di organi. L’uccisione di una giovane donna, ospite della struttura, a cui in precedenza era stato sottratto il figlio neonato, porta la Procura ad indagare.

Fondamentale alle indagini diviene allora la sinergia fra quattro donne, amiche da sempre, che trasporta il lettore nel torbido mondo della corruzione, dove vigono gare d’appalto truccate e finte dichiarazioni dei redditi. Erika è ispettore di polizia presso la Questura, mentre Valeria è pubblico ministero alla Procura del capoluogo fiorentino. Poi ci sono Giulia e Monica, rispettivamente una giornalista e una commercialista. Le quattro amiche, che potrebbero tranquillamente dare lustro a una serie televisiva, fra una pizza e un caffè preso insieme (lontano da mariti fedifraghi, compagni egoisti o figli piccoli), uniscono le loro competenze dandosi manforte a vicenda.

A sconvolgere tanto le protagoniste e indurle a far luce sui loschi traffici della villa, è la consapevolezza che lì le donne siano maltrattate e allontanate dai figli, venduti a coppie facoltose che non intendono sottoporsi al normale iter dell’adozione. I soggetti che si muovono in superficie, ottusi nel loro stereotipo, in realtà danno la sensazione di nascondere qualcuno di potente,  nell’ombra a muovere i fili.

Oltre a un giallo vero e proprio, in cui il lettore è chiamato a indagare, A noi donne basta uno sguardo di Christine von Borries (Giunti Editore, marzo 2018) è una storia di amicizia e di solidarietà femminile. Persone a cui basta uno sguardo per empatizzare col loro interlocutore. Donne che non giudicano le scelte delle amiche, ma hanno nei loro confronti solo ascolto e comprensione. Al di là dell’indagine, si finisce col rimanere ammaliati dalle vicende familiari delle quattro protagoniste, ciascuna delle quali porta un pezzo di sé sul luogo di lavoro. Un romanzo di certo attuale, che rispecchia la situazione della nostra società, dove dietro a progetti umanitari spesso si nascondono squallide storie di speculazione sul dolore altrui.

Di madre italiana e padre tedesco, l’autrice ha lavorato come pubblico ministero ad Alba, Prato, Palermo e Firenze. È credibile, nelle sue descrizioni, proprio perché conosce la materia trattata e ha una fluida padronanza della città.

Senza aggiungere altro, consiglio A noi donne basta uno sguardo a chi ama il mistero, ma al tempo stesso è interessato ad immergersi in quelle che sono le problematiche più urgenti del nostro tempo. Il finale, che non svelerò, porta a farci credere che ci sarà un seguito. E per me, che ho apprezzato la “compagnia” di Monica, Valeria, Erika e Giulia, considerandole anche un po’ amiche mie, la notizia si rivela assai gradita.

 

A noi donne basta uno sguardo
Christine von Borries
Giunti, marzo 2018
Pagine: 284
Prezzo: € 14,90

 

 

Cristina Biolcati

articolista, scrittrice e poetessa