Una ragazza affidabile – Silena Santoni

Una ragazza affidabile è Agnese, nata e cresciuta in quella Firenze che negli anni Sessanta e Settanta ha fatto da cornice. A lei e alla sorella maggiore Micaela (col dittongo), che invece è sempre stata tutto l’opposto: incosciente nella sua foga di vivere gli eventi. E mentre lei, Agnese, con quel brutto nome da “vecchia” ereditato dalla nonna, sgobbava sui libri e combatteva l’obesità e il bullismo, l’altra era talmente popolare da passare con facilità da una scuola all’altra, da una festa all’altra, senza mai combinare nulla di concreto.

A far incontrare le due sorelle, dopo un quindicennio di silenzio, è un’eredità lasciata loro dalla zia. Agnese, che fra lei e Firenze aveva preferito mettere un bel po’ di chilometri e rifarsi una vita ad Ancona, è costretta ad accettare l’invito di Micaela e tornare, seppur per due giorni appena, nel capoluogo fiorentino. Micaela, ormai sessantenne, si sa che vive da sola una vita disagiata, quindi di quell’eredità della zia ha bisogno. Cosa alla quale, per altro lei, Agnese, ha spontaneamente rinunciato in suo favore.
Ad Ancona Agnese ha un buon impiego ed è sposata con Gianfranco, un ortopedico che è la pacatezza fatta persona, anzi, una sicurezza. E mentre cerca dei vestiti eleganti, per presentarsi al meglio alla sorella, rimugina su come abbiano potuto condurre una vita tanto differente. Lei immersa negli agi; Micaela allo sbaraglio e nella precarietà più assoluta. Ma Agnese ha da sempre un mantra: ognuno raccoglie esattamente ciò che semina, anche se ama dirlo in latino, che fa più fine.

L’incontro fra le due sorelle si rivelerà disastroso, poiché entrambe coglieranno l’occasione per “vomitare” sull’altra le proprie frustrazioni; le invidie e le gelosie di una vita intera; i fallimenti che ciascuna imputa all’interlocutrice; ma soprattutto per far luce su un evento doloroso che ha segnato la loro esistenza e il loro ineluttabile distacco. Micaela, che fa l’ambulante di carabattole in giro per i mercatini, verrà aspramente criticata dalla sorella, così come le certezze granitiche di quest’ultima saranno messe in discussione. Tanto più che le due adorate figlie di Agnese, Laura e Matilde (di cui Micaela ricorda a stento i nomi), in vacanza da sole, da alcuni giorni non danno più notizie, facendo seriamente preoccupare i genitori.

Per chi ha vissuto quegli anni, i ricordi in cui sprofonda Agnese sono condivisibili. L’occupazione delle università; le lotte di partito; il rapimento di Aldo Moro da parte delle BR, dopo il quale l’Italia non è stata mai più la stessa. I primi amori, fra cui l’infatuazione per il cugino Sergio, perché quando si è giovani si simpatizza facilmente per uno di famiglia.

Lo stile cinematografico di Silena Santoni (non Serena e non Milena, ma Silena), è estremamente credibile. Il personaggio di Micaela è ben caratterizzato e al lettore sembra di vivere con lei i ricordi che la vedono ragazzina inquieta, fino ad arrivare a donna sessantenne fuori da ogni schema.

Il romanzo d’esordio della fiorentina Silena Santoni Una ragazza affidabile (Scrittori Giunti, 2018) è una vera rivelazione. Una storia geniale, ricca di colpi di scena, che inducono il lettore a “divorare” le pagine. Totalmente coinvolto dalla storia, chi legge è sfidato ad indagare fra le righe. E mentre si compie un piacevole tuffo fra i ricordi (gli anni Settanta e Ottanta, con i lenti ballati alle feste nelle cantine e coi libri di scuola chiusi nella cinghia), l’autrice insegna a diffidare dalle apparenze.
Il passato ci ha forgiato, è innegabile. Dopo tanti anni, però, giunge il momento della resa dei conti. D’altra parte, nessuno può fuggire per sempre.

 

Una ragazza affidabile
Silena Santoni
Giunti, marzo 2018
Pagine: 272
Prezzo: € 18,00

 

Cristina Biolcati

articolista, scrittrice e poetessa