La casa sul Bosforo – Pinar Selek

Questo romanzo corale ricostruisce attraverso le vicende di due coppie di giovani fidanzati la storia di Istanbul durante l’arco di vent’anni, dal tragico colpo di Stato del 1980 ad anni a noi più prossimi: i quattro protagonisti, due ragazze e due giovani, sono tutti amici e tutti vicini di casa, ma i loro caratteri e le loro personalità, che il lettore può immediatamente percepire come particolari e differenti, li porteranno a fare scelte che li allontaneranno e riavvicineranno nel corso del tempo, riunendone o sparpagliandone i destini a seconda della situazione.

Elif, giovane e ardente studentessa, crede nella propria formazione e nell’impegno politico, è stata cresciuta da un padre colto e di vedute aperte, così aperte che a causa delle proprie convinzioni è stato arrestato dalla polizia turca. Hasan, il fidanzato di Elif, è un ragazzo sensibile che si avvicinerà alla musica grazie alla profonda amicizia nata con Rafi, violinista armeno conosciuto a Parigi. C’è poi Sema, cara amica di Elif dal carattere volitivo e irrequieto, preoccupata della propria bellezza ma ancor più di una libertà che le preme conquistare, di un’indipendenza da raggiungere a tutti i costi. E infine Salih, innamorato di Sema, apprendista falegname dalle mani intelligenti e di poche parole, un ragazzo semplice, devoto e determinato, alle prese con le brusche alzate di testa di Sema e con la sua voglia di prendere il volo lontano da Istanbul, lontano dal vecchio quartiere storico di Yedikule, alla conquista di un mondo più moderno, più vasto, più interessante.

L’autrice, che prima di questo romanzo ha scritto numerosi saggi e affrontato lei stessa ripetuti arresti a causa delle sue idee e del suo attivismo, riesce a sfiorare argomenti molto pesanti, come la detenzione illecita dei cittadini di Istanbul, il regime e i conseguenti soprusi sulla popolazione, dalla distruzione delle abitazioni alle torture, conservando un tono delicato, davvero raro, che tratteggia i concetti nella mente del lettore senza mai angosciarlo o terrorizzarlo.

La stessa Elif, che è un po’ la controfigura dell’autrice, si ritroverà a seguito della propria improvvisa vocazione politica a doversi nascondere, prima, e ad essere ricercata come pericolosa criminale nel momento in cui sceglierà di entrare nella clandestinità.

È difficile entrare rapidamente in questo romanzo, sia perché molto spesso le effettive dinamiche storiche sottese agli eventi narrati non rappresentano una pagina molto conosciuta della nostra Storia, sia per la grande quantità di nomi propri di persone, quartieri, oggetti e luoghi, in una lingua che appare di pagina in pagina decisamente affascinante ma completamente nuova.

La voce soffusa di Pinar Selek rammenta un po’ il tono fiabesco di un’antica narrazione, fatta di sospiri, desideri, aspirazioni che si consegnano alla pagina attraverso un uso frequente dei tre puntini di sospensione, mentre si accavallano storie ed esperienze e vissuti di numerosi personaggi, per la maggior parte femminili, di cui apprendiamo man mano il passato, i segreti, i ricordi.

È un mondo davvero diverso e lontano in cui proprio i modi e le forme del relazionarsi seguono logiche dal sapore per noi esotico e misterioso, descritto però con tale e tanta accuratezza sin nelle ricette dei piatti e nei versi di poesie in lingue addirittura diverse dal turco, da darci l’idea di quale sorprendente ricchezza di culture e tradizioni si sia venuta a creare proprio nel cuore di Istanbul, città che anche solo architettonicamente reca le tracce di tutte le sue passate esistenze una accanto all’altra.

È un libro capace di sospendere la nostra attenzione, solitamente convergente verso tangibili e urgenti problematiche legate allo scorrere incessante del vivere contemporaneo, e di farci visualizzare per un attimo l’immensa portata delle cose che non conosciamo: non perché sia lontana da noi l’esperienza dei protagonisti di questa storia – impegnati in battaglie riconoscibilissime e proprie dell’essere umano in sé – ma per il suo carattere di estrema originalità, sia nelle forme narrative che nella vicenda che sceglie di porre in scena, con il passo lento e cadenzato di una storia senza tempo.

La casa sul Bosforo
Pinar Selek
Fandango Libri, 2018
Pagine 314
Prezzo € 20,00

Teodora Dominici

Articolista, collaboratrice editoriale free-lance e scrittrice in pectore