Fuori piove, dentro pure. Passo a prenderti? – Antonio Dikele Distefano

Antonio Dikele Distefano è l’odierna star dei giovani che si esprimono sui social network. In poco tempo il suo romanzo ha scalato le classifiche di Amazon, secondo il successo del “passaparola”, facendo sì che questa sua autopubblicazione venisse notata da una grande casa editrice. Fuori piove, dentro pure. Passo a prenderti? ha ottenuto ben diecimila lettori solo grazie ai fans, e nel febbraio 2015  è stato pubblicato per Mondadori, quale suo romanzo d’esordio.
L’autore ha 22 anni ed è figlio di immigrati angolani. Nato a Busto Arsizio, è ora residente a Ravenna. Il romanzo è scritto con frasi brevi che si servono di un linguaggio colloquiale, tipico di Facebook. Al tempo stesso però, Distefano si avvale di frasi ad effetto, molte delle quali già note e prese proprio dai social network, oppure da citazioni. Quindi il linguaggio è immediato, ma segue comunque il filone “poetico”.

Scusami se hai conosciuto il peggio di me, se sono noioso, se ti ho fatta piangere davanti alle tue amiche mentre ero dall’altra parte della città, se attraversi la strada da sola, se rispondo ‘Anche io’ quando mi scrivi ‘ti amo’, quando sarebbe più giusto ‘oggi di più’, se non sono l’uomo giusto per tua madre, se ogni mio regalo risulta scontato, se quando facciamo l’amore ti bacio un po’ di meno e me ne accorgo solo quando mi chiedi di baciarti un po’ di più, se ho sempre la batteria scarica. Scusami se mi fai arrabbiare.

La trama è autobiografica e parla di un ragazzo ventenne di colore, di nome Antonio, che vive a Ravenna; del suo rapporto con gli amici; dei problemi economici della sua famiglia e soprattutto dell’amore, nel quale egli crede fortemente, nonostante sia osteggiato da tutti.
L’opera è divisa in tanti brevi capitoli, ciascuno dei quali prende il titolo da una canzone, quasi fosse una vera e propria playlist, ovvero una selezione di brani musicali. Sono senza dubbio pagine ricche di sentimento, che narrano di incontri, di momenti che fanno crescere: in sostanza, della vita di un ragazzo giovane che la società ha fatto sentire “diverso”, e che invece si è sempre visto uguale agli altri. Perché Antonio, nonostante la pelle scura, è nato in Italia, e lui l’Africa non l’ha neanche mai visitata. E come tutti, per vivere, ha bisogno d’amore.

Si tratta di una storia contrastata fra un ragazzo di pelle nera, Antonio, e una ragazza bianca di nome Linda. Ma l’autore ci racconta la storia e anche la sua fine, perché la famiglia di lei è contraria alla loro unione, e soprattutto la madre ritiene che la figlia meriti di più. E quando Antonio inizia a narrare la sua storia, così di getto, i due si sono già lasciati, perché le convenzioni degli adulti purtroppo hanno sempre la meglio sui sentimenti dei giovani. Lui è il ragazzo “sbagliato”.

Se io avessi considerato da subito che questo “caso editoriale” altri non è che un’opera sul razzismo, forse non avrei mai letto questo libro. Certo, dico bene io, che sono nata in Italia da genitori italiani e non ho dovuto vivere certe situazioni. Che a scuola non venivo presa in giro per il colore della mia pelle, ma solo per la mia timidezza. Che i bambini non mi hanno “annientata” soltanto perché ho avuto la fortuna di essere una bimba dall’aspetto gradevole. Questo per dire che, semplicemente, io divido il mondo in buoni e cattivi. Penso che ciascuno di noi abbia avuto le sue battaglie che tuttora sta combattendo, chi per una cosa e chi per un’altra – uno è grasso; l’altro troppo magro; chi è alto; chi basso; alcuni portano gli occhiali -, soltanto che mi rifiuto di pensare che nella società di oggi, se uno ha una famiglia “sana”, con un lavoro e una sua dignità, venga discriminato per il colore della pelle. Sono la povertà e la disperazione a fare compiere gesti immorali. La gente ruba per fame e per miseria, nella maggior parte dei casi, e sinceramente il colore fa poca differenza.

Ho sentito anche pareri negativi su questo libro, in cui si diceva che l’autore si esprime come sulle scritte dei Baci Perugina. In effetti, un po’ sì. Ma se per questo lo fa anche Massimo Bisotti, ed è considerato un “grande”.

Al di là di tutte queste frasi, a volte anche illogiche, create evidentemente per stupire il lettore e per suscitare in lui una reazione, trovo che sia una cosa bellissima che un giovane riesca a fare appello ad una gamma tanto vasta di sentimenti e a vivere l’amore in maniera così totalitaria.
Sono d’accordo con voi che lo stile, a lungo andare, può risultare ridondante, ma la nostra società è convinta che i giovani siano apatici e del tutto indifferenti ai buoni sentimenti. Se per una volta ne abbiamo trovato uno che “costruisce” anziché distruggere, e che parla di amore e felicità anziché di noia e depressione, ben venga! Al di là del colore della pelle. Perdonatemi, ma quello mi è del tutto indifferente.

 

Fuori piove, dentro pure. Passo a prenderti?
Antonio Dikele Distefano
Mondadori, 2015
Pagine 184
Prezzo di copertina € 14,00

 

Cristina Biolcati

articolista, scrittrice e poetessa

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