Nel contagio – Paolo Giordano

Nel contagio di Paolo Giordano (Einaudi, aprile 2020) è il saggio perfetto per parlare dell’epidemia di CoViD-19 che sta flagellando l’Italia: schematico, conciso, estremamente chiaro.

Sebbene l’autore lo abbia dato alle stampe ben prima che la malattia diventasse pandemia e tutto il mondo subisse una serrata rigidissima, questo “instant book” sa essere lungimirante nel descrivere un morbo che ci ha colto impreparati, ma forse era prevedibile. 

Mentre scrivo è un raro 29 febbraio, un sabato di quest’anno bisestile… Ho deciso d’impiegare questo vuoto scrivendo. Per tenere a bada i presagi, e per trovare un modo migliore di pensare tutto questo. A volte la scrittura riesce a essere una zavorra per restare piantati  a terra. Ma c’è un altro motivo: non voglio perdere ciò che l’epidemia ci sta svelando di noi stessi.

Non sarà la prima epidemia, né l’ultima, dice Giordano, ripercorrendo la storia, senza neanche andare troppo indietro nel tempo. La SARS, che nel 2003 era comparsa senza tuttavia fare i danni previsti, la Spagnola del 1920, lo spettro dell’AIDS, materializzatosi come qualcosa di inafferrabile, quasi uno spettro. Ed Ebola, che mai se ne è andata. Perché certi paesi mangiano di tutto, animali che sarebbe meglio lasciar stare. 

Ad alcuni pipistrelli, entrati in contatto con, probabilmente, dei serpenti, si deve questo virus. Comparso in Cina, la lontana Cina, che pareva non dovesse interessarci. Eppure, già ai primi di marzo – periodo in cui questo saggio è stato scritto – il pericolo era reale. Prevedibile, perché l’uomo si sposta, ha un numero infinito di contatti, diffonde il morbo.

C’è chi ci vede un complotto, e sarà solo il tempo a dirlo, così com’è stato per gli orrori della storia sul momento celati e poi venuti a galla. Il saggio, da un punto di vista “possibilistico”, è onesto.  Paolo Giordano, Premio Strega 2008 con il romanzo La solitudine dei numeri primi, insegna che non ci si addentra in un campo che non si conosce; non si parla di quello che non si sa. L’ho apprezzato anche per questo: si è limitato a tornare in modo semplice, su quel che già era noto.

L’autore spiega altresì come anche un’epidemia segua delle leggi matematiche. Siamo biglie, che cozzando le une contro le altre imprimiamo una sorta di energia cinetica e possiamo infettare altre biglie all’infinito. Rompere questo meccanismo, con l’isolamento, è lo scopo. Indebolire il virus, far sì che si estingua, fintantoché non sarà pronto un vaccino, la nostra reale salvezza.
La quarantena quindi diviene d’obbligo. Stare a casa. Perché nel contagio non siamo più individui, ma una collettività.

Dunque nel contagio quello che facciamo o non facciamo non riguarda più esclusivamente noi. Di questo non vorrei dimenticarmi, nemmeno quando sarà finito.

Bisogna impedire che le biglie ne trovino altre sul proprio cammino. Così, nell’isolamento, la forza cinetica si dissolverà e con essa, si spera, anche il virus.

Nel contagio
Paolo Giordano
Einaudi, aprile 2020
Pagine: 80
Prezzo: € 10,00

Cristina Biolcati

articolista, scrittrice e poetessa