Notturno salentino – Federica De Paolis

Livia Briganti ha quarantaquattro anni e ha appena acquistato una masseria nel Salento. Lei e il compagno Boris, da Milano, si sono trasferiti lì per trascorrere l’estate. La casa è ancora in ristrutturazione e, ad aiutare la coppia che ha due figli piccoli, ci sono due tate: la suadente nigeriana Cynthia e la spigolosa polacca Klara.

Proprio mentre Livia sta tirando le somme della sua vita, facendo i conti con l’insicurezza dei primi capelli bianchi e delle rughe che le ingrigiscono il viso, Boris parte per uno dei suoi tanti viaggi di lavoro in Cina. Livia, che non si è ancora del tutto ripresa dalla morte della madre, vive l’assenza del marito come un abbandono. Lei infatti aveva fantasticato di riunire la famiglia in quell’abitazione, dove intraprendere un nuovo inizio e dare linfa al suo rapporto col compagno.

Per questo la donna invidia la passione che s’accende fra Cynthia e il giovane fabbro che sta sistemando il loro cancello, l’irrequieto Antonio. Quest’ultimo, seppure in sua presenza, si reca puntualmente nella stanza della bella tata nigeriana, quasi a voler imporre una supremazia, non disdegnando nemmeno l’altra figura femminile della casa, l’intransigente Klara.

Livia, invitata ad una festa da una famiglia aristocratica della zona, arrabbiata e desiderosa di vendicarsi dell’indifferenza di Boris, accetta la corte di un avvocato sessantenne, col quale concorda di cenare la sera successiva. Nonostante i due si diano soltanto un bacio, il suo senso di colpa per quell’uscita sarà determinante nei fatti a seguire.

Rifacendosi a episodi di cronaca nera, l’autrice imbastisce un vero e proprio giallo, dove c’è un evento delittuoso e un colpevole da stabilire. Quella che cioè poteva apparire come una storia familiare, di una coppia in crisi, oppure una saga di paese, dato che numerosi sono i personaggi coinvolti, si trasforma d’improvviso in un mistero intricato. E s’inizia a sospettare di tutti.

Il bell’Antonio verrà ritrovato cadavere proprio nel pozzo del giardino di Livia, palesemente gettato dopo essere stato investito da un’automobile. E l’avvocato sessantenne, datosi alla macchia, sembra in realtà essere l’indiziato di una brutta vicenda avvenuta molti anni prima e su cui si è mai fatto chiarezza.

Fra giornate infuocate e serate di feste paesane, la trama si dipana in maniera incalzante, con personaggi di varie età, estrazioni sociali e provenienza che si esprimono nel loro dialetto, rendendo più autentici i dialoghi. La veridicità di quello che viene narrato è infatti un punto di forza di questo romanzo, così come le indagini, svolte da Livia per sopperire al suo senso di colpa, esulano le procedure investigative vere e proprie. Un maresciallo c’è ed è pure molto ben caratterizzato, ma si mantiene ai margini, lasciando a Livia la scena. Questo perché credo che l’autrice abbia voluto mantenersi su un terreno conosciuto, di famiglia, tate e bambini, tralasciando quell’area di cui non si sa nulla a meno che non si faccia parte delle forze dell’ordine.

Consiglio Notturno salentino a chi ama l’introspezione anche nel genere noir. Non solo fatti, intendo, ma anche un minimo d’indagine psicologica dei personaggi, col loro passato e le motivazioni delle loro azioni.
Ho letto questo romanzo in soli due giorni e per me è stato una rivelazione. Non conoscevo quest’autrice, ma ha saputo emozionarmi e sorprendermi sempre in maniera positiva. Mai scontata, nemmeno nel finale.
Penso proprio che leggerò altro di suo e consiglierò Notturno salentino a chiunque incontrerò per la mia strada.

 

Notturno salentino
Federica De Paolis
Mondadori, aprile 2018
Pagine: 264
Prezzo: € 18,00

 

Cristina Biolcati

articolista, scrittrice e poetessa

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