Intervista a Gianni Brandy

Con lo scrittore Gianni Brandy parliamo del suo romanzo misterioso A volte anche la luna è piatta.

Una mattina il protagonista si accorge di qualcosa di strano che sta accadendo nella sua  vita, è capitato anche a te di vedere la tua vita cambiata all’improvviso?
Non in modo così repentino come è capitato al protagonista. Ma sicuramente ci sono stati degli eventi che hanno cambiato la vita. Tipo, la morte di mia madre… 

Mistero in questo libro, come riesci a far in modo che il finale si capisca solo alle ultime pagine?
Per creare il mistero fino alla fine ho cercato di svelare la verità gradualmente, con un tassello alla volta, in alcuni tratti del romanzo delle descrizioni e situazioni vengono volutamente omesse, proprio per non scoprire le carte. E fino alla penultima pagina, la trama per chi legge è aperta a varie soluzioni. Tanto è vero che sono stato anche io indeciso sul finale fino all’ultimo… 

Chi è Martina, cosa rappresenta?
Martina è ovviamente la figlia del protagonista. O meglio il ricordo che il protagonista ha di una figlia che tutti rinnegano… Mi sono identificato nel ruolo di padre (ho una figlia di 9 anni) e alcune descrizioni combaciano con ricordi e situazioni vissuti con mia figlia. In generale, Martina rappresenta una parte delle oscure vicende che attraversano la nostra mente. Situazioni a volte incredibili a cui non riusciamo a dare una risposta… E spesso neanche col tempo avremo quella risposta… Nel romanzo, una risposta è stata data.

Il tuo amore per la scrittura quando nasce?
L’amore per la scrittura di romanzi nasce nel 2013. In realtà spinto da un amico, che all’epoca mi ha più volte invogliato e a cui avevo più volte dato risposte negative. Poi un’idea da una trama di film ambientato nel 2041 mi invogliò a scrivere un romanzo, che uscirà a giorni, intitolato Connessione con l’aldilà. Romanzo, in verità, più volte interrotto, ma in realtà la spinta decisiva verso la scrittura di romanzi me l’ha data un tragico evento, la morte di mia madre. Di lì ho percepito sensazioni ed emozioni nuove, che mi hanno portato ad essere una persona diversa, più sensibile certamente. E di lì ho capito che per scrivere un romanzo come si deve bisogna provare tutte le emozioni… Un percorso che mi ha portato anche a scrivere un altro romanzo, tratto da vicende autobiografiche e intitolato Era mia madre. Romanzo iniziato e finito ovviamente prima di A volte anche la luna è piatta.

Prossimi progetti?
Come progetti futuri… Per adesso sono molto impegnato nella promozione dei miei tre romanzi. Vi è l’idea del sequel di A volte anche la luna è piatta, visto il successo che sta ottenendo. Ma è ovviamente allo stato primordiale. Credo che se ne parlerà l’anno prossimo… Ci potrebbe essere anche un sequel di Connessione con l’aldilà, in realtà… Ho altre idee di romanzi, ma ovviamente devi decidere su quale puntare. Perché se scrivere un romanzo è impegnativo, lo è altrettanto e forse di più promuoverlo… 

Claudia Crocchianti

Giornalista pubblicista e scrittrice