Dark Graffiti – Kenji Albani

A chi ama i racconti (e so per certo che esiste proprio una categoria di lettori che li predilige ai romanzi), vorrei consigliare una raccolta curata da Kenji Albani, autore italianissimo di Varese, sebbene abbia un nome nipponico. Se poi si ama anche il mistero, l’accoppiata è perfetta.

Dark Graffiti (Delos Digital, maggio 2020) racchiude dieci racconti di autori affermati, intendo dire gente che ha già pubblicato, anche per nomi importanti quale Giallo Mondadori o Segretissimo. Le storie infatti sono prive d’ingenuità e molto ben congegnate, avvincenti nel loro sviluppo. 

Insieme alla biografia dell’autore, a introdurre ciascun racconto c’è la foto di un murale dai colori forti, in contrasto, figure grottesche che aiutano ad insinuare un clima d’inquietudine. 

Storie di omicidi, incubi, bambini in pericolo, dimensioni oniriche che si palesano e si rendono uguali al vero, senza possibilità di distinzione, così come malavita e affini, sono solo la punta dell’iceberg. Dietro le azioni dei personaggi si nascondono in realtà altre interpretazioni possibili, altre influenze, da leggere alla luce di quel graffito che ogni autore ha scelto per ispirarsi nella storia. Il giallo classico cede il posto al noir, per poi cambiare pagina e appassionare il lettore con un tocco piccante, sconfinando persino nell’hard boiled. 

Stili diversi che non gareggiano fra loro, bensì si susseguono e compenetrano, ognuno in grado di coinvolgere, “tenere la scena”. È difficile in poche pagine, infatti, essere incisivi e credibili al tempo stesso, lasciando però quel sottile filo di magia nel lettore, tanto da portarlo a fare congetture.

Andrea Carlo Cappi mi è piaciuto per come ha fatto combaciare i tasselli, in modo pacato, quasi si assistesse nel suo racconto a una partita di biliardo, aggiungendo un tocco da spy story che di sicuro non guasta nel creare suspense. Scilla Bonfiglioli, che solitamente mette una grande accuratezza nei particolari, frutto di un certosino lavoro di studio, ha ripreso qui nello specifico una leggenda suggestiva, dalla trama oscura. Laura Scaramozzino è stata credibile nei dialoghi e nelle descrizioni, nel trattare tematiche amare, tra sonno e veglia. Andrea Franco ha inserito un tocco di modernismo nelle situazioni: una trama fantasiosa, la sua, ma ben articolata. Luca Di Gialleonardo si è palesato con un’indagine in apparenza canonica, che invece racchiude un risvolto geniale, molto ben argomentato. Barbara Bottalico, fra santi e leggenda, non si è fatta mancare uno spettacolare incidente a proposito di certe luminarie e quanto di mirabolante ne consegue. Darko Bay è entrato magistralmente nella testa di un criminale, con un racconto crudo sull’assenza di valori, del tutto convincente. Elisa Bertini, che si è cimentata in un giallo classico, ha fornito una soluzione perfetta e davvero ingegnosa! A Kenji Albani, colui che ha curato il progetto ed è presente col proprio contributo, ho riconosciuto un tono contemporaneo di descrivere, attraverso un gergo mai obsoleto e quindi innovativo. Geniale nella risoluzione del suo caso è stato anche Antonio Tenisci, che è riuscito a sorprendere il lettore.

L’opera è disponibile sia nella versione digitale che cartacea, fra l’altro, a un prezzo davvero conveniente. Autori di qualità, da leggere in tempi brevi. Trame che iniziano e finiscono nell’arco di un soffio, senza impegnare troppo, come invece farebbe il loro fratello più grande. Quel genere, diverso ma assolutamente non superiore, chiamato romanzo.

Kenji Albani (a cura di)
Dark Graffiti
Delos Digital, maggio 2020
Pagine 212
Prezzo € 15,00

Cristina Biolcati

articolista, scrittrice e poetessa