Quel che stavamo cercando – Alessandro Baricco

Il saggio di Alessandro Baricco sulla pandemia, su quello che sta succedendo, s’intitola Quel che stavamo cercando ed è costituito di 33 frammenti. È un libro piccolino, intimo, così come viene descritto, ma di una potenza notevole. 

Pubblicato da Feltrinelli nel gennaio 2021, sia in formato cartaceo che digitale, il testo si pregia della bella scrittura dell’autore, sempre molto piacevole da seguire, però richiede una qualche infarinatura di filosofia per essere compreso. È come se Alessandro Baricco avesse preso nota di alcuni pensieri, che si succedono l’uno dopo l’altro, e raccolti su un taccuino. Pensieri brevi, taluni un po’ più complessi e articolati, che gravitano attorno a questo clima d’emergenza da Covid-19, quasi fosse logico che accadesse, perché stavamo tirando la corda in troppi campi e una sorta di “purificazione” che ci costringesse a riflettere e a cambiare fosse ineluttabile.

Non è l’autore un pazzo visionario, anzi, al contrario. Fa delle riflessioni molto utili, che a loro volta ne scatenano altre nel lettore. Elucubrazioni che aiutano a diradare quella cortina di nebbia che pare avere colpito l’umanità, proprio perché alimentata dalla paura. 

Ovviamente non bisogna prendere i ragionamenti alla lettera, per questo servirebbe un po’ di elasticità per far sì che l’opera ampliasse gli orizzonti senza tuttavia offendere il buon senso. 

Bisognerebbe dunque provare a pensare la Pandemia come a una creatura mitica. Molto più complessa di un semplice evento sanitario, rappresenta piuttosto una costruzione collettiva in cui diversi saperi e svariate ignoranze hanno spinto nella stessa direzione.

Baricco fa un esempio: a molti l’emergenza sanitaria ha ricordato l’esperienza della guerra,  nell’immaginario collettivo l’unico altro evento ad avere avuto quella inarrestabile efficacia pandemica. Allora però, nel primo e secondo conflitto mondiale, era stata la popolazione dei giovani ad avere avuto la peggio, mentre invece il Covid, quasi per una sorta di bilanciamento dei conti, ha sterminato gli anziani. Coloro che non sono più produttivi per la società, ma che con i progressi della medicina vivono a lungo, quasi se stare ancorati alla vita per così tanto tempo sia una vergogna da punire in qualche modo. Ma che nessuno si offenda, eh? Sono solo congetture paradossali. Sono meschine, però credo sia umano pensarci. I giovani che non trovano lavoro, perché i vecchi non lasciano la poltrona. A ben guardare, da vicino, quegli anziani sono i nostri cari, persone indifese che amiamo e vorremmo vivessero in eterno. Per quanto riguarda la mancanza di posti di lavoro, però, anche solo per una sporadica volta, siamo sicuri di non averci mai pensato?

Questa pandemia ha contagiato le menti, suggerisce Baricco, prima ancora che i corpi. Non è un’emergenza sanitaria, ma un urlo. Una richiesta di soccorso. Doveva dircelo qualcuno di fermarci? Di lavarci con cura le mani? Di proteggerci e rispettare gli altri? In apparenza no, però il fatto di affidarci a leggi valide per tutti (poi non è esattamente così, dico io, vabbè) ha fatto sì che siano cambiate le nostre priorità, il modo di vedere noi stessi. Era quello che stavamo cercando, in fondo? Un alibi, un impedimento alle nostre paure, per evitare che venissero a galla? Non agiamo più perché non si può, ma è davvero così oppure crederlo ci fa comodo? Perdere la libertà, senza sapere cosa stia succedendo nel concreto, non fa mai bene. Ma ditemi: davvero nessuno di noi si è mai fatto questo tipo di domande? 


In una guerra di posizione logorante, se ne stava andando il tempo utile per rendere utile qualsiasi vittoria. Prima che fosse troppo tardi, un’inerzia inconfessabile sembra aver scelto un piano inclinato dove spingere tutto quanto verso una fine, qualsiasi essa sia.

Quel che stavamo cercando
Alessandro Baricco
Feltrinelli, gennaio 2021
Pagine 48
Prezzo € 3,80

Cristina Biolcati

articolista, scrittrice e poetessa