Il palazzo delle pulci – Elif Shafak

L’inganno stravolge la verità. Il nonsenso mescola inganno e verità al punto che diventa impossibile distinguerli. Può sembrare complicato, ma in realtà è molto semplice. Talmente semplice che si può rappresentare con una linea.

Con questi assunti ha inizio Il palazzo delle pulci, romanzo di Elif Shafak, edito in Italia da BUR Rizzoli. E con questi assunti il libro si chiuderà, al termine delle oltre quattrocento pagine che trascineranno il lettore all’interno di un luogo fisico, Palazzo Bonbon, che è anche un luogo dello spirito, delle emozioni, dei legami, oltre che metafora di una umanità varia che si ritrova a convivere in uno spazio circoscritto e per molti versi soffocante.

Questo libro della grande scrittrice turca non appare all’altezza dei capolavori nati dalla stessa penna, come “La bastarda di Istanbul” e “Le quaranta porte”. La struttura che vede l’inanellarsi dei capitoli contrassegnati dagli interni nei quali vivono i numerosi personaggi che popolano il palazzo, e ovviamente il libro, non conferisce fluidità al ritmo narrativo. Anche gli stessi protagonisti non risultano capaci di catturare l’animo del lettore, rimanendo su un piano distaccato. 

Le vicende che ognuno di loro si porta sulle spalle appaiono sempre avvolte da una luce cupa, e il degrado ambientale che accompagna l’intero racconto sembra emergere dalle pagine e colpire l’olfatto del lettore. Una umanità, quella che la Shafak racconta in questo libro, che sembra vivere ai margini di sé stessa, in un continuo rimestare fra le bassezze della vita e di una società che sembra non lasciare scampo alla speranza. 

I gemelli parrucchieri, Madama Zietta, l’Amante Blu, la maniaca dell’igiene sono solo alcuni dei personaggi che popolano palazzo Bonbon, un edificio costruito su un antico cimitero, ma che ha completamente sopraffatto la sacralità del luogo sul quale sorge, immerso in un perenne cumulo di spazzatura che avvolge di fetore luoghi e vite. Con certosina minuzia l’autrice descrive il degrado nel quale si ritrovano a vivere gli abitanti di palazzo Bonbon, che nel suo piccolo diventa rappresentazione del degrado umano che dilaga nella città sul Bosforo, la quale tuttavia appare solo velatamente accennata fra le pagine del libro, un convitato di pietra di cui tutti conoscono l’esistenza ma che nessuno osa nominare. La Istanbul che si erge con tutta la sua maestosità in altre opere della Shafak, qui sembra quasi vergognarsi di ospitare un luogo così malsano e degradato come palazzo Bonbon. Ciò di cui invece l’autrice non si vergogna è di mettere a nudo i suoi personaggi, descrivendone vizi (tanti) e virtù (poche), a rappresentare quella umanità che lotta giorno dopo giorno per assicurarsi il bene più prezioso: la vita.

Il palazzo delle pulci
Elif Shafak
BUR Rizzoli, 2019
Pagine: 486
Prezzo: € 12,00

Beatrice Tauro

Scrittrice