La casa della moschea – Kader Abdolah

C’era una volta una casa, una casa antica, che si chiamava «la casa della moschea». Era una grande casa, con trentacinque stanze. Lì, per secoli, famiglie dello stesso sangue avevano vissuto al servizio della moschea. Ogni stanza aveva una funzione e un nome corrispondente a quella funzione, come la stanza della cupola, la stanza dell’oppio, la stanza dei racconti, la stanza dei tappeti, la stanza dei malati, la stanza delle nonne, la biblioteca e la stanza del corvo.

Si apre con questo incipit il romanzo La casa della moschea di Kader Abdolah, pubblicato in Italia da Iperborea. L’autore è nato in Iran ma dal 1988 è stato costretto a riparare in Olanda come rifugiato politico perché perseguitato dal regime dello scià prima e da quello di Khomeini dopo.

In questo romanzo, che segue altri lavori tutti pubblicati in Italia da Iperborea, Abdolah trasporta il lettore nelle atmosfere quasi incantate di una splendida casa iraniana, nella città di Senjan. È la casa della moschea, nella quale da secoli vivono gli imam della moschea con le loro famiglie. Qui facciamo la conoscenza di Aga Jan, il protagonista principale del romanzo, un uomo dal carattere pacato, saggio, profondamente credente nell’Islam moderato, ma anche apprezzato mercante di tappeti nel bazar della città. Attorno a lui ruotano i molti personaggi che popolano il racconto, ognuno dei quali portatore di un messaggio e di uno spaccato particolare all’interno della storia.

Nel narrare le vicende della famiglia di Aga Jan, l’autore ci conduce per mano nella storia pubblica dell’Iran, attraverso gli anni delle politiche filo occidentali dello scià i cui echi arrivano anche all’interno della casa della moschea, soprattutto per opera dei componenti più giovani della famiglia. Le vicende private si intrecciano con quelle pubbliche di una società in subbuglio, con l’arrivo della rivoluzione khomeinista, delle esecuzioni di tutti coloro che vengono sospettati di aver collaborato con il precedente regime. Un inasprimento della situazione politica e sociale del paese che inevitabilmente si ripercuote pesantemente anche sulla famiglia di Aga Jan.

La vita non mostra mai sempre lo stesso volto e non dimenticare mai che c’è una ragione per tutto.

La saggezza di Aga Jan riesce a tenere insieme la trama della famiglia, con la stima e l’apprezzamento del bazar conquistato nel corso della sua vita riesce a rimediare a molte difficili situazioni. Ma quando i venti della rivoluzione sconvolgeranno, sebbene in maniera diversa, l’ordine e la tradizione da lui strenuamente difesi, dovrà arrendersi all’evidenza della storia. 

Attraverso il racconto delle vicende personali dei protagonisti, Abdolah ci restituisce un affresco, composito e dettagliato, del passato e del presente dell’Iran, delle sue geometrie sociali, delle dinamiche che lo attraversano e che lo sconvolgono. La drammaticità di alcuni passaggi, come quelli delle esecuzioni o quello struggente in cui Aga Jan va alla disperata ricerca di un luogo di sepoltura per suo figlio Javad, vittima del nuovo regime, segna la grandezza di questa opera che, tra gli altri, ha vinto il Premio Grinzane Cavour nel 2009.

La casa della moschea
Kader Abdolah
Iperborea (11° edizione 2021)
Pagine: 484
Prezzo: € 18,50

Beatrice Tauro

Scrittrice