E tu splendi – Giuseppe Catozzella

A essere onesti fin da subito, eravamo una famiglia di invasori in una terra piena di ricchezze e di cose belle. Di nascosto eravamo andati a invadere per il lavoro un posto che non era nostro – questo ce l’aveva detto la suora all’asilo, e per il rapporto speciale che aveva con Dio lei non sbagliava mai.

È l’incipit con il quale si apre il romanzo di Giuseppe Catozzella “E tu splendi”, Feltrinelli Editore. Un romanzo che ci catapulta nel mondo fantastico, ma non troppo, dei bambini e che ci mostra la realtà con i loro occhi innocenti, ma non troppo. 

Pietro e Nina sono due fratellini, che vivono al nord con il padre, originario della Lucania, come la madre, scomparsa da poco. Per le vacanze estive i due ragazzini vengono spedititi al sud, al paese di origine dei genitori, dove vivono i nonni e dove, come ogni anno, i due fratellini rincontrano gli amici e compagni di giochi.

La realtà del piccolo paese è molto diversa da Milanox, quella periferia malfamata nella quale vivono: nel borgo si vive all’aperto, si corre fra i vicoli, ci si nasconde nei boschi circostanti, e ci si conosce tutti, meglio che in un grande condominio cittadino.

Pietro, l’io narrante della storia, ha uno spirito da esploratore ed è proprio per questa sua passione per l’avventura che un giorno, all’interno dell’antica torre che domina il villaggio, scopre una famiglia di stranieri, sporchi e vestiti di stracci. 

Anche se il coraggio è una dote che non mi manca, quelli erano in tanti, e mi guardavano come se mi volevano sbranare. È giusto essere coraggiosi come leoni, ma bisogna pure essere furbi come volpi. Allora mi sono voltato e sono scappato.

La notizia della presenza degli stranieri ad Arigliana si diffonde velocemente e finisce addirittura sui giornali. In paese la reazione è quasi unanimemente di rifiuto, di rabbia, di paura. Gli stessi ragazzini si dimostrano inizialmente diffidenti e strafottenti verso il loro coetaneo straniero e la sua famiglia. Eppure, saranno proprio loro, gli stranieri, a sollecitare un cambiamento nell’immutabile realtà di sottomissione al latifondista locale, saranno loro a infondere nei contadini, in primis il nonno di Pietro, una nuova fiducia in un futuro più giusto per loro e per tutti i più deboli. Ma il corso della storia disegnerà una realtà sempre uguale a se stessa, dove i prepotenti la fanno da padroni e i più deboli non hanno possibilità di riscatto. Quella stessa terra in cui Cristo non è mai arrivato, una terra dimenticata da Dio e dagli uomini.

La terra al di là del torrente, non era più verde e gialla. Era nera, e fumava ancora. Era un unico, enorme braciere spento. Di tutto quello che era stato piantato, l’uva, il frumento, le noci, gli ulivi, lo zafferano, erano rimasti i carboni.

Quella estate, così diversa da tutte le altre, segnerà un fondamentale momento di passaggio per Pietro che, infine, riuscirà anche ad accettare la morte della madre e a trarre i suoi insegnamenti dalle vicende umane che hanno segnato quei giorni ad Arigliana.
Un romanzo coraggioso, dove il tema dello straniero e delle paure ancestrali che evoca, viene affrontato con gli occhi di un bambino, ma non per questo meno incisivo e profondo. Una storia nella quale si mescolano le luci e le ombre degli avvenimenti della vita: il lutto, il tradimento, le ingiustizie.

E tu splendi
Giuseppe Catozzella
Feltrinelli, 2018
Pagine: 230
Prezzo: € 9,50

Beatrice Tauro

Scrittrice