Un fuoco che brucia lento – Paula Hawkins

Paula Hawkins è la scrittrice britannica del thriller di successo La ragazza del treno, pubblicato da Piemme nel 2015 e poi tradotto nel film con Emily Blunt. 
Dopo Dentro l’acqua del 2017, l’autrice torna con un terzo romanzo dal titolo Un fuoco che brucia lento (Piemme, 2021), dove ritroviamo le sue trame intricate, in grado di generare suspense. Ma soprattutto, i suoi personaggi femminili complessi, di spessore.
Il disagio mentale, l’alcolismo, i traumi subiti nel passato, sono temi ricorrenti. Quest’opera ne è intrisa, con la capacità di far provare pietà anche per le azioni malvagie. Paula Hawkins dà infatti sempre un ampio spazio alle motivazioni; nei suoi libri finiamo per simpatizzare coi più fragili. 

La vita di ognuno di noi è come un fuoco che brucia, sommessamente. Lo alimentano i dispiaceri e le delusioni. E se non si riesce a domarlo in tempo utile, la situazione sfuggirà di mano. Si arriverà a un incendio, addirittura a una deflagrazione.
Alcuni arrivano persino a uccidere, pur di vendicare i torti subiti. E questa è una riflessione che l’autrice lascia aperta e alla quale non ci si può sottrarre.

Ma veniamo alla trama. A Londra, il corpo di un giovane uomo viene ritrovato su una casa galleggiante del Regent’s Canal. A dare l’allarme è la sua vicina Miriam, che lo scopre con la gola tagliata. Si tratta di una donna impicciona, ghettizzata per il suo aspetto poco avvenente. Miriam, che nasconde un passato traumatico, trattiene sulla scena del delitto più di qualche informazione. Qualcuno le ha rubato una storia, che ha scritto per esorcizzare una vecchia ferita, ma non ha mai pagato. Per questo lei vive in allerta, quasi non potesse permettersi di riposare.

Daniel Sutherland, ovvero la vittima, aveva trascorso l’ultima notte in compagnia di Laura, una ventenne resa zoppa e socialmente inadeguata da un incidente avuto da piccola. Le autorità non tardano a sospettare di lei, dato che al suo attivo già è presente una denuncia per aggressione.

Il terzo personaggio femminile, che ruota attorno alla vicenda, è Carla, moglie cinquantenne e separata dello scrittore Theo, nonché zia del ragazzo ucciso. Ella porta con sé un dolore antico, che purtroppo l’ha resa incapace di provare empatia per il prossimo. 

Queste tre donne non si conoscono fra loro, ma l’autrice è abile a intrecciare il tutto in un dramma corale. Quel che le accomuna è il fatto di avere subito un torto e di bramare vendetta. Qualcosa ha segnato le loro esistenze nel profondo, forgiando le persone che sono diventate.

Un fuoco che brucia lento ha in serbo più di qualche colpo di scena. La prosa è cinematografica, per cui sembra di vedere un film. Da un certo punto in poi si può intuire dove l’autrice vada a parare, ma d’altra parte è stato così anche per La ragazza del treno. Quel che affascina, di Paula Hawkins, è il modo col quale raggiunge il “gran finale”. Mentre scorrono le pagine, il male si dilata e cambia forma, perde anche un pochino di potenza. Non lo si giustifica, però se ne comprendono le ragioni. 

La rosa dei sospettati fin qui è stata tracciata, ma chi ha ucciso Daniel? Perché, nonostante le congetture, c’è un mistero da risolvere e un assassino da fermare. Auguro perciò buona caccia e buon divertimento a chiunque lo leggerà.

Un fuoco che brucia lento
Paula Hawkins
Piemme, settembre 2021
Pagine 320
Prezzo € 19,90

Cristina Biolcati

articolista, scrittrice e poetessa