Il talento del cappellano – Cristina Cassar Scalia


La saga del vicequestore della squadra Mobile di Catania, Giovanna Guarrasi detta Vanina, che presto diventerà anche una serie televisiva, aggiunge una nuova indagine. Per l’esattezza, la quinta. Il talento del cappellano (Einaudi, novembre 2021) inizia col ritrovamento di un cadavere di donna in un vecchio albergo in ristrutturazione sull’Etna, in una notte di neve. Un corpo che però misteriosamente sparisce, quando la polizia giunge sul posto. Vanina che è in vacanze di Natale dai suoi, a Palermo, deve rientrare. A ridosso del Capodanno, il caso diventa ostico e imbarazzante, allo stesso tempo, perché quando la morta ricompare al cimitero di Santo Stefano, giusto il paese di Vanina, al suo fianco disteso sulla propria tomba di famiglia c’è un sacerdote. La messinscena è evidente, fatta di fiori e lumini a contorno, quasi una rappresentazione teatrale, però i due sono stati senza ombra di dubbio ammazzati.


– In poche parole: abbiamo due cadaveri, uccisi con la stessa modalità ma in luoghi e in momenti
diversi, fatti ritrovare insieme.


Un caso dove i conti tardano a quadrare, portato avanti dalla meticolosità dell’autrice nel dipanare la matassa secondo le regole classiche del giallo. La carismatica squadra di Vanina indaga, trova continuamente riscontri, perché alla fine tutto deve combaciare, per il lettore più esigente che non
trova il benché minimo appunto da discutere. Determinante è il coinvolgimento del commissario in pensione Patané, dall’intuito eccezionale e l’ironia prorompente, nonostante i suoi ottantatré anni.
Una spalla importantissima per Vanina, per risolvere i casi. Quel padre che lei ha perso in circostanze drammatiche, il cui sentimento di affetto reciproco tanto fa ingelosire la moglie settuagenaria Angelina.
La mafia da quelle parti è un’ombra sempre presente, e Vanina ne sa qualcosa. Però tanti sono i tasselli che non tornano. Il sacerdote, soprattutto, era benvoluto. Chi aveva interesse a fargli del male?


Dice Carlotta che era bravissimo a parlare con le persone, e soprattutto a dargli forza. Aveva la voce rassicurante, dice. Un talento di natura.


La parlata siciliana dei personaggi è parte integrante dell’opera, aggiunge naturalezza e veridicità ai dialoghi. Chi ama Montalbano tantissimi termini già li conosce, per cui non farà alcuna fatica. La Sicilia è protagonista al pari di Vanina, coi suoi colori, i suoi profumi, i suoi piatti tipici e i dolci.
Vanina stessa è una buona forchetta, un personaggio forte e determinato che l’autrice descrive attraverso l’interazione che ha con gli altri, i membri della squadra, gli amici e la vicina di casa.
Un romanzo scritto molto bene, che ci porterà nelle atmosfere sicule del 2016, anno in cui la storia è ambientata. Un periodo in cui, seppure con la drammaticità di certe uccisioni evocate, ci si poteva ancora permettere di fare qualche risata in compagnia, di aggregarsi e sperare nel futuro.
Un’opera consigliata a chi ama il giallo e crede nei legami di amicizia che si possono instaurare in ambiente lavorativo. Indiscutibilmente da leggere.

Il talento del cappellano
Cristina Cassar Scalia
Einaudi, novembre 2021
Pagine 320
Prezzo € 18,00

Cristina Biolcati

articolista, scrittrice e poetessa