Intervista a Roberta Colombo

La scrittrice Roberta Colombo e il suo libro La leonessa di Guennol in quest’intervista ci racconta come la sua passione di inventare storie già da bambina si è portata fino all’età adulta.

Come è nata l’idea di scrivere questo libro?
Mi ha sempre incuriosito il fatto che incrociamo tutti i giorni tantissime persone, magari in metro o per strada, e che non sappiamo niente di loro. Che storia avrebbero da raccontarci? Esistono davvero persone “qualunque” oppure ognuno nasconde qualcosa di speciale? Un po’ l’idea è nata da questa suggestione, un po’ dalla mia passione per l’arte e per le altre culture: durante il lockdown del 2020 avevo letto un articolo che parlava delle opere d’arte più costose e rare al mondo. Una di queste, ovvero la Leonessa di Guennol ,mi aveva colpito per la sua particolarità e il mistero che ancora avvolge la sua civiltà di provenienza. Così ho iniziato a immaginare … 

La fantasia, il mistero due dei temi del suo libro cosa rappresentano per lei?
Ho sempre avuto tanta fantasia, fin da piccola, ho sempre amato inventare storie, ho sempre letto molto e guardato tantissimi film. Quando sei un bambino è un gioco, da adolescente è qualcosa che metti un po’ da parte perché cominci ad avere altri interessi più concreti, c’è la scuola e tutto il resto. Però la fantasia e la creatività, per chi ci nasce, è un qualcosa che poi presto o tardi riemerge, e allora cerchi di domarla con più maturità: la scrittura, il teatro ecc… Ma anche mistero e la voglia di conoscere, di scoprire, il fascino del diverso e delle altre culture mi appartiene molto, da sempre. Sebastian, il protagonista del mio libro, in questo mi assomiglia molto!

Cosa rappresenta la scrittura per lei?
La scrittura è il mezzo di comunicazione, di espressione, di sopravvivenza che preferisco. Mi permette di fare uscire quello che è necessario esca. Quando ho qualcosa di importante da dire di solito lo scrivo. 

Tre aggettivi per descriversi?
Creativa, sensibile, empatica. 

Una frase che raccolga il libro?
«Non esistono uomini qualunque, Sebastian. Solo modi superficiali di guardare.»

Prossimi progetti?
Nella testa qualche altra storia c’è. Chissà magari un altro libro… 

Claudia Crocchianti

Giornalista pubblicista e scrittrice