Intervista a Michelle Musiu

Lunedì 19 settembre, presso la sala conferenze del Museo della città di Tivoli, la scrittrice Michelle Musiu, che vive a Zagarolo, ha presentato il suo libro I valori della vita. In quest’intervista racconta del suo testo e di sé.

Come è nata l’idea di scrivere I valori della vita
È un libro nato nelle prime settimane di marzo 2020, tra la paura di un futuro incerto e un presente che potevamo vivere solo tra le nostre mura domestiche. Per la prima volta dopo tanti anni ho avuto il tempo di riflettere sul mio passato e sui miei pensieri, infatti in un pomeriggio di sole dopo pranzo, io e la mia famiglia abbiamo iniziato a sfogliare quei grandi album pieni di ricordi e storie raccontate e vissute tanti anni fa, ed è stato in quel momento che ho sentito la necessità di voler raccontare quanto siano importanti per noi i ricordi e il nostro passato, una parte integrante che ci ha fatto diventare ciò che siamo oggi. In quell’istante ho compreso quanto sia indispensabile per me la scrittura, avevo trovato un altro modo (oltre a quello della musica) per aprire la mia mente e le mie emozioni, ed è in quel mese che è iniziato ufficialmente il mio primo libro. 

Bullismo, cyberbullismo e violenza protagonisti del testo, un consiglio che daresti a chi è vittima di tutto questo?
«Non siete soli, chiedete aiuto, avete la forza e il coraggio di chiedere aiuto», questa è una frase che risuona in me prepotentemente quando si parla di bullismo, cyberbullismo e violenza. Quando ho iniziato a scrivere questo libro all’inizio volevo raccontare solo i valori positivi, perché scrivere dei valori negativi richiedeva un maggior impegno, ogni minima parola diventava importante agli occhi del lettore, ma dopo un po’ di tempo ho capito che noi esseri umani siamo costernati da valori sia positivi che negativi (e forse sono proprio quelli negativi che ci fanno crescere ed evolvere, pur essendo difficili e dolorosi sia da affrontare che superare). Mentre scrivevo il capitolo del bullismo e cyberbullismo pensavo a tutti quei ragazzi/e che hanno affrontato questa paura e ne sono usciti a testa alta, mentre altri che ne sono rimasti paralizzati dalla paura hanno deciso di lasciarsi andare abbandonando questa vita e tutto ciò che gli riservava. Quando ho scritto il capitolo che parla della violenza ho pensato a tutte quelle donne e uomini che hanno avuto il terrore di denunciare, la certezza che da un momento all’altro sarebbero morti e la loro vita sarebbe finita, ho voluto spiegare anche cosa fosse la violenza psicologica (un tipo di violenza più silenziosa di cui non si parla spesso e a cui viene dato poca importanza ). Sentivo di voler dare voce anche a questo tipo di violenza, perché non lascia lividi, ma ti offusca la mente in modo silenzioso così da non destare sospetti né alle persone al suo fianco né alla vittima.  

C’è qualcosa di te in questo libro?
I Valori della Vita è il mio primo libro ed è anche una parte di me. All’interno di queste pagine ho inserito i miei pensieri più profondi, quelli a cui non ho mai avuto il coraggio di raccontare a nessuno. Ho deciso di inserire alcune delle mie esperienze, almeno quelle più significative ed importanti, ho deciso di dedicare un capitolo anche ad una parte importantissima di me “La Musica”, che mi accompagna fin da quando stavo in fasce, e che tutt’ora mi resta accanto sia nei momenti belli che in quelli brutti. Ho deciso di inserire e raccontare il mio più grande sogno, quello di fare la cantate con la speranza che un giorno riesca a raggiungere quel tanto agognato palco di Sanremo. In ogni pagina ci sono io che ho deciso, per la prima volta, di mettermi a nudo attraverso colui che è sempre stato il Lettore. 

Come è andata la presentazione a Tivoli, che emozioni hai provato?
Sconforto è stata l’emozione dominante in quel 19 settembre a Tivoli. Quando ho iniziato ad organizzare gli eventi per questo libro la mia paura più grande è sempre stata quella di rimanere sola, che non si sarebbe presentato nessuno e così è successo. Nonostante ogni mio sforzo, quel giorno l’unica cosa che ho visto è stata una sala vuota e una speranza che ogni minuto che passava vacillava dentro me. Ero consapevole del fatto che questa mia avventura non sarebbe stata facile, anche per la pubblicazione c’è voluto più di un anno, ho aspettato risposte di case editrici che non sono mai arrivate, fino a quando dopo più di 50 email di richiesta di pubblicazione, in un giorno di aprile ho ricevuto la telefonata da Porto Seguro Editore che ha creduto in me ed ha deciso di pubblicarmi. Dall’inizio quest’avventura è stata difficile, ed è ancora difficile, ma io non voglio mollare e non ho mai mollato, ho sempre dato il 100% in tutto ciò che faccio e anche in questo percorso non demorderò. 

Cosa rappresenta per te la scrittura?
La prima volta che ho scritto era la notte tra il 7 e l’8 giugno 2018, per la prima volta volevo scrivere una canzone tutta mia, ma alla fine mi sono ritrovata con 15 pagine in cui raccontavo la mia vita; il mese dopo mi ritrovai con 50 pagine autobiografiche. Non mi sentivo pronta per affrontare questo nuovo mondo editoriale, avevo contattato anche un ghostwriting, ma essendo minorenne non poteva aiutarmi; avevo lasciato perdere quest’idea fino a quando arrivò marzo 2020 e tornò imperterrita questa voglia di scrivere ed esprimere le mie emozioni, la voglia e la necessità di aiutare qualcuno che si sente solo ed ha bisogno di compagnia, o un amico che ha bisogno di aiuto in un momento difficile.  Da quel mese di marzo non ho più smesso di raccontarmi. 

Come sta rispondendo il pubblico?
I Valori della Vita è un libro che si sta facendo strada piano piano, un po’ come me, vuole far sentire la sua voce forte e chiaro, vuole arrivare a più persone possibili per poter aiutare. Il mio obiettivo non è mai stato quello di diventare famosa, ma quello di aiutare pensando alla me del passato che avrebbe voluto leggere questo libro, aprendole gli occhi su un nuovo mondo e su un nuovo modo di vedere le cose. 

Claudia Crocchianti

Giornalista pubblicista e scrittrice