Fisiologia del fumatore ‒ Théodose Burette

Nella Francia del 1800 entrarono in scena dei testi di ironia che trattavano temi disparati sui comportamenti umani: questi libretti erano chiamati physiologies. Nati per contrastare movimenti politici radicali, e per rivendicare la libertà d’opinione (concessa con la Carta del 1830) i libretti erano il risultato di tanta insoddisfazione legata al periodo della Restaurazione che marcava un politica sempre più conservatrice. Il successo fu straordinario, e anche se spesso furono criticati dai reali, la fisiologia divenne una disciplina scientifica autonoma. Con questi studi a metà tra il trattato scientifico e la letteratura si poteva ricostruire la realtà parigina dal punto di vista sociologico, per conoscerne usi e costumi. Lo storico Théodose Burette ne scrisse un trattato e preferì raccontare del vizio più comune che interessò diverse classi sociali: quello del fumo. La casa editrice Armillaria, lo scorso ottobre 2015 ha pubblicato il lavoro di Burette, curato da Mara Bevilacqua, con testo francese e traduzione italiana.
Il saggio racconta della storia del tabacco e di quanto abbia inciso nella vita del popolo francese.

Tabacco viene da Tabaco, il luogo in cui Hernandez fece la sua scoperta, e da Tabaccos, il nome delle canne cave, simili a piccoli bruciaprofumi, che fumavano gli spagnoli. Invero, il nome non era niente; era l’uso che bisognava chiarire.

Sorprendentemente il tabacco (apprendiamo) era all’inizio un medicinale, curava malattie respiratorie e persino della pelle. Impacchi con questa pianta pare fossero davvero miracolosi. Si parlava di sciroppo espettorante di Regnauld che curava asma e malattie di petto… Ma a quanto pare la gente preferiva nutrirsi trasformandolo in puro piacere, ovvero in fumo che allietava i pensieri dell’anima, per nascondere quelli del corpo. Così nacque l’arte del fumare, nei diversi metodi che vanno dal sigaro alla pipa fino alla volgare (del volgo) sigaretta che secca la gola, debilita le ghiandole salivari e ingiallisce il pollice! Troviamo, nel libretto, la spiegazione di tabacchi forti, sensuali, dolci, aromatici, di diverse forme di pipa e sigari ma anche di fumatori esperti e poco pratici.

Il vero fumatore non è colui che fuma sempre; quello è solo un goloso. Il buongustaio indugia e fuma quando può; non è colui che addobba le sue mura di un lungo cordone di pipe ammucchiate.

Il fumo ha fatto ritrovare ricco e povero gomito a gomito senza turbarsi nei luoghi in cui si vende il tabacco! Un interessante saggio che studia uno spaccato di vita francese. Non è un libro per fumatori, e nemmeno inneggia alla sigaretta. Scritto con lo stile dell’inchiesta giornalistica riguarda la società del 1840, per la quale la pipa ad esempio era una tradizione che poteva tramandarsi e che andava custodita e curata al pari (o forse più) di una donna.

Fumate, mortali, non sputate.
Il tempo fa passare l’amore;
l’amore fa passare il tempo;
il tabacco fa passare l’uno e l’altro.

Fisiologia del fumatore
Théodose Burette
a cura di Mara Bevilacqua
Armillaria, ottobre 2015
Pagine 176
Prezzo di copertina € 12,00

 

 

Maria Ausilia Gulino

Teacher – Journalist

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