Intervista allo psicologo Armando Ingegnieri

Sabato 17 novembre, a Tivoli presso le Scuderie Estensi, lo psicologo Armando Ingegnieri ha presentato il suo libro L’individuo e la psicologia del Secondo Cervello intervistato durante l’evento dal giornalista Orlando del giornale La Repubblica. A introdurre la presentazione la Presidentessa del laboratorio del Possibile Daniela Di Camillo che ha ricordato l’importanza di rieducare ai sentimenti l’essere umano e l’importanza del centro antiviolenza e della collaborazione continua con l’assessore alle politiche Sociali Maria Luisa Cappelli presente questa sera e il sindaco Giuseppe Proietti  che ha ribadito l’importanza di combattere le violenze famigliari e delle donne attraverso lo sportello che presto a Tivoli diventerà un vero e proprio centro antiviolenza affidato proprio ad associazioni di donne protagoniste dei processi di rivoluzione di rapporti tra uomo e donna. A tal proposito ci fa constatare che la parità del genere non è vicina, leggendo ogni giorno fatti riferiti al femminicidio. Di seguito l’intervista che ho rivolto allo psicologo Armando Ingegnieri prima della presentazione.

Come nasce l’idea di scrivere questo testo?

Questo testo rappresenta una primo testo di introduzione all’orientamento psicologico da me sviluppato verso la fine degli anni novanta, sulla quale baso i miei interventi psicologici, i cui fondamenti biologici sono stati confermati da ricerche neurologiche americane condotte da Michael D. Gershon, pubblicati nel 1996, che dimostrano che il sistema nervoso delle viscere è da considerarsi un cervello, con un ruolo significativo nella psiche dato che il 95% della serotonina, una sostanza psicoattiva nota come l’ormone della felicità, è prodotta dal Secondo Cervello.

Questo orientamento e metodo di intervento si basa sull’assunto che la psiche sia il frutto di due menti, una che già conosciamo, situata nel cervello della testa, e l’altra situata nel cervello delle viscere, scientificamente conosciuto come Secondo Cervello. Il nome Psicologia del Secondo Cervello, (Second Brain Psychology) è stato scelto per mettere in evidenza il ruolo centrale del Secondo Cervello nei processi psicologici dell’individuo. Si tratta, infatti, della mente che ci fornisce i nostri parametri primari di percezione della realtà andando a condizionare ogni aspetto del nostro vissuto, dalle scelte che operiamo, ai rapporti, all’umore, al comportamento. Questa mente memorizza tutti i nostri vissuti emotivi e quando accumula troppi conflitti ed emozioni negative, va in sovraccarico causando disagi e disturbi psicologici e psicosomatici. Ed è spesso la causa a monte di dipendenze, fobie, e molteplici problemi psicologici e comportamentali compreso i comportamenti aggressivi che prendono di mira la persona in base al genere sessuale. Per questo il mio intervento in questo contesto sulla violenza di genere.

Quanti casi si sono risolti?
Ad oggi, per via della metodologia particolare che interagisce con la mente inconscia del Secondo Cervello andando dritto al cuore del problema, è stato possibile concludere positivamente diverse centinaia di casi. Al momento della pubblicazione del libro nel 2012, il numero era di circa 500 casi. Il tipo di intervento porta il paziente a mettere in atto l’elaborazione dei suoi vissuti negativi o traumatici in modo da liberare la Memoria Emotiva del Secondo Cervello.

Quali problemi vengono risolti con questa metodologia?
Questa metodo di intervento si presta a quasi tutti i tipi di problemi, tra cui ansia, depressione, attacchi di panico, ma anche problemi psicologici più gravi nonché disturbi psicosomatici di varia natura.

Claudia Crocchianti

Giornalista pubblicista e scrittrice