Appunti di un venditore di donne – Giorgio Faletti

Su Nuove Pagine abbiamo voluto ricordare Giorgio Faletti, genio dalla personalità poliedrica astigiano, scomparso il 4 luglio 2014, parlando del suo quinto romanzo Appunti di un venditore di donne (B.C. Dalai editore, 2010), una delle poche storie ambientate interamente in Italia.

Siamo a Milano, alla fine degli anni Settanta. È un periodo di fermento; l’Italia è in preda a cambiamenti importanti e si prepara a vivere giorni drammatici. Sono gli anni del rapimento di Aldo Moro ad opera della Brigate Rosse; prospera il banditismo con le bande di Vallanzasca e Turatello; in Sicilia operano i boss della mafia. Nonostante questo, il clima della dolcevita prepara quella che diventerà la cosiddetta “Milano da bere” degli anni Ottanta, tra ristoranti di lusso, discoteche, bische clandestine e cabaret dove cresce una nuova generazione di uomini di spettacolo destinati a rivoluzionare la comicità italiana. E proprio qui, vive ai limiti della legalità Bravo, un uomo enigmatico reso cinico da una menomazione che gli è stata inflitta per uno “sgarbo”. Lui lavora con le donne, le vende. Si muove nel mondo della prostituzione, ma si ha la sensazione che non sia un personaggio del tutto negativo. Che in lui ci sia qualcosa da salvare.

Io mi chiamo Bravo e non ho il cazzo. Questa poteva essere la mia presentazione. Il fatto di andare in giro con un soprannome invece che con un nome vero e proprio non significa niente. Ognuno è quello che è, a prescindere dalle scie burocratiche che si tira appresso come le stelle filanti dopo un veglione di Carnevale. La mia vita non sarebbe cambiata di una virgola, qualunque nome avessi avuto da offrire insieme a una mano da stringere. Niente di più niente di meno.

Bravo trascorre la sua vita come fosse una lunga notte bianca, in compagnia di persone poco raccomandabili, come l’amico Daytona. L’unico individuo “normale” è Lucio, il suo vicino di casa, un chitarrista cieco. Entrambi hanno la passione per i crittogrammi, giochi enigmatici coi quali amano competere, dando luogo a piccole sfide d’intelligenza fra loro.

Quando compare Clara, tutto cambia. La ragazza, costretta a prostituirsi per vivere, offre la possibilità a Bravo di redimersi, di diventare un uomo migliore. In realtà, sarà l’inizio di un incubo. Verrà braccato dalla polizia e dai terroristi, poiché invischiato in una storia più grande di lui, e potrà contare solo sulle proprie forze per dimostrare la sua estraneità ai fatti. Per giungere a confermare un vecchio detto.

Solo gli stupidi e gli innocenti non hanno un alibi.

Consigliamo questo libro, dal ritmo incalzante, a chi è interessato a rivivere la drammaticità del dopoguerra italiano. Forse il thriller più “vero” di Faletti, in cui vengono citati luoghi e personaggi che ha realmente conosciuto nei primi anni della sua carriera. Il tributo ad un tempo in cui l’uomo era capace di creare la propria fortuna a discapito della morale. Uno scrittore che è una garanzia e anche questa volta non delude.

Appunti di un venditore di donne
Giorgio Faletti
Baldini Castoldi Dalai, 2010
Pagine 398
Prezzo di copertina € 20,00

Cristina Biolcati

articolista, scrittrice e poetessa