Qualunque cosa significhi amore – Guia Soncini

La coppia, un universo sconfinato, oppure così piccolo? Cosa tiene insieme due persone e cosa invece non dovrebbe, emerge dall’affresco che Guia Soncini tratteggia per noi nel suo ultimo romanzo, pubblicato in maggio da Giunti.
Qualunque cosa significhi amore, pochi lo sanno. Eppure praticamente ciascuno ha qualcosa da dire in proposito, nel tentativo di pronunciare la parola non ancora detta. Eros e thanatos, eros e matrimonio: la seconda relazione, non meno controversa della prima, è quella della quale l’autrice ci svela segreti e meschinità. Ma cosa è, davvero, un matrimonio?

Vai a ricordarti chi avesse cominciato a somigliare a chi, un matrimonio riuscito era quello in cui non si sa chi sia il camaleonte e chi la carta da parati.

Elsa Tomei e Vanni Gualandi, milanesi apparentemente esemplari e appartenenti all’elite culturale ambrosiana – lei produttrice di una trasmissione preserale di spicco, lui editorialista e vicedirettore del Corriere della Sera – sembrano possedere il segreto del matrimonio perfetto, sono affiatati, aggiornati, e sanno sempre cosa dire, come comportarsi, cosa disapprovare. Gli Adelphi ordinati per colore, per esempio, un’incredibile mancanza di buon gusto. Lui la sveglia col caffè appena fatto, lei gli cancella dal telefono i messaggi dell’amante quando lui scorda di farlo. Lui non muove un passo senza l’approvazione di lei, lei lo osserva come una sfinge, che tutto deride ma tutto copre.

“La sera dell’ultimo giorno della loro vita”, Elsa si serve come al solito dal cassetto dei medicinali, mentre Vanni esce dalla stanza di Fanny, l’amante della quale la moglie ha detto: “Fanny ha due analisti e non ha l’inconscio”. I due coniugi sono sul punto di partecipare alla “milionesima cena con gente che gli stava sulle palle”, eppure quella gente, quei giornalisti, quegli scrittori, quelle coppie borghesi sorrette dalla solidità di un matrimonio stabile sono lo sfondo dentro il quale si mimetizzano i loro segreti, le loro ferite, le loro inconfessabili vergogne. Per Vanni il passato di ragazzo meridionale – anche se ora parla come uno che è nato e cresciuto nella cerchia dei Bastioni -, per Elsa il falso incidente organizzato dal padre, o la verità su ciò che è successo a sua madre.

È ironica, graffiante e amara alle volte Guia Soncini, che in questo romanzo è riuscita a catturare uno spaccato della contemporaneità descritto magistralmente. Spettacolari i “dietro le quinte” dell’elite culturale dei nostri giorni, le voci e le vite di tutto un universo di “addetti ai lavori”, persone che dentro la carta stampata ci sono nate e vissute, ma che contrariamente a quel che ne pensa la gente comune ricorrono, come tutti, a stratagemmi e piccole bassezze, per stare a galla, per vivacchiare, a suon di gaffe e compromessi.

Saranno allora i compromessi a tenere in piedi un matrimonio? Sarà la forza dell’abitudine, il potere dell’ambizione, la comodità del riconoscere al proprio fianco una persona che conosce tutti i nostri difetti e forse non li ha accettati? Un romanzo che sa farsi lucido sguardo nelle vite degli altri, proponendoci una riflessione fuori del comune su una delle istituzioni sulle quali si è retta la nostra società, e che sta oggi più che mai cambiando volto.

 

Qualunque cosa significhi amore
Guia Soncini
Giunti, 2015
Pagine 256
Prezzo di copertina € 11,90

 

Teodora Dominici

Articolista, collaboratrice editoriale free-lance e scrittrice in pectore