Veronika decide di morire – Paulo Coelho

La riscoperta della vita, non solo per quello che vale, ma per quello che significa attraverso uno spazio mai immaginato. Un guardarsi indietro per comprendere l’errore di non aver sentito e compreso se stessi. In semplici parole e concisi discorsi ancora una volta Coelho ci esorta a guardare al proprio Io, quale chiave che apre la porta della vita. E lo fa con il suo romanzo Veronika decide di morire, forse quello più introspettivo e personale della sua carriera. Impossibile non riconoscere quanta attualità ci sia nella storia; la protagonista fa un solo errore che la renderà infelice e la porterà a tentare il suicidio: scopre il vero senso dell’esistenza.

Sii come la fonte che trabocca, e non come la cisterna che racchiude sempre la stessa acqua.

Così Veronika è immersa nell’esistenza maturando la voglia di vivere, in un ambiente dove è permesso mantenersi folli, dove è consentito apparire senza falsi pudori e dove ogni uomo è capace di riscoprire, percorrere il proprio passato e filtrare il reale presente. Nel meccanismo suicida che si innesca nella mente, Veronika resta straordinariamente lucida e razionale, apatica nei confronti del mondo, non perché non ama i suoi cari ma perché sostanzialmente ha realizzato tutto ciò che voleva, così a stancarla diventano la monotonia e l’apatia, a tal punto da farla impazzire.
Il continuare in modo meccanico a ripetere le stesse azioni, che in fondo facciamo tutti nella nostra quotidianità, mentre a noi in qualche modo ci fa sentire protetti, figli di un’abitudine dei nostri tempi dove è bene tenere la vita sotto controllo e ben gestita, alla protagonista fa male semplicemente perché è lei che vuole padroneggiare la sua vita e non il contrario.

“Ma l’essere umano è così” si consolò.
“Sostituisce gran parte delle proprie emozioni con la paura.”

Il libro colpisce per la riscoperta incredibile della consapevolezza della esistenza che viviamo, però ritorna il moralistico inno all’ottimismo tipico di Coelho, condito di spiritualità presente in quasi tutti i suoi testi e, dunque, diventato noioso e fastidioso. Tra l’altro sembra che egli proponga se stesso in terza persona come testimone degli eventi, ricordiamo infatti che è stato ricoverato per problemi psichiatrici durante l’adolescenza, e con questo libro pare che voglia inneggiare alla follia, incoraggiando i matti ad essere tali perché migliori delle persone normali. Non a caso Veronika “decide di morire” a causa della società conformista dei genitori perbenisti, dei medici che pensano solo ai soldi e al successo. La cosa positiva però resta che scansa la paura, come a voler aiutare il prossimo a far pace con essa, perché tanto è inutile: ciò che deve accadere di compirà lo stesso.

 

Veronika decide di morire
Paulo Coelho
Bompiani, 1999
Pagine 186
Prezzo di copertina € 18,00

Maria Ausilia Gulino

Teacher – Journalist